“…Poi disse alla donna: Moltiplicherò le doglie delle tue gravidanze; partorirai i figli nel dolore, tuttavia ti sentirai attratta con ardore verso tuo marito, ed egli dominerà su di te”. “Le donne nelle riunioni tacciano, perché non è stata affidata a loro la missione di parlare, ma stiano sottomesse come dice la legge. Se vogliono essere istruite in qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in un’assemblea”. Versetti “coranici”? Neanche per idea, la prima citazione arriva dal Libro della Genesi, la seconda dalla Prima Lettera ai Corinti. Come si evince cari “sassolini” sotto ogni latitudine o Fede, il ruolo della donna fin dai tempi della prima donna, Eva, fu sempre subalterno all’uomo. Per millenni noi maschietti ci siamo illusi di essere il “sesso forte” per intelligenza, cultura, natura e quant’altro. Invece è la compagna della nostra vita quella che si è rivelata più forte, sia geneticamente che moralmente. La donna “angelo del focolare” tanto cara, per molto tempo dedita alla famiglia, alla casa, si è trasformata nell’altra “metà” del nostro mondo, raggiungendo la parità sessuale, l’istruzione, una propria multiforme centralità nelle società moderne. Non dobbiamo scomodare il mitico Sessantotto per tali cambiamenti. Il suo percorso è stato graduale, irto di ostacoli, sofferenze, ma inarrestabile. Al fianco di grandi uomini ci sono state grandi donne, nella storia come nella cultura, nelle arti, nelle scienze ecc. Mi è capitato di leggere ultimamente un saggio della professoressa Benedetta Craveri (nipote di Benedetto Croce): “Amanti e regine” – Adelphi edizioni € 26,50 (vi è anche un’edizione economica a metà prezzo), nel quale è riportato il pensiero di re Francesco I di Francia: “Una corte senza donne è come un giardino senza fiori”. Le donne che fossero mogli legittime o amanti, ne sono pieni anche i principali testi sacri delle tre maggiori religioni monoteiste, hanno svolto un ruolo fondamentale già nel mondo antico: dall’antico Egitto, alla Grecia classica o nella civiltà romana. Poi arrivò il Medio Evo, con le sue parole sulla fine del mondo, che vide la donna subire un nuovo forte “declassamento” per poi riaffermare il proprio ruolo nel Rinascimento, seguito da un altro periodo di subalternità durante l’epoca della Controriforma. In questi mesi come non pensare al ruolo della donna nel processo risorgimentale, troppo spesso dimenticato? Ottocento e Novecento sono stati secoli nei quali esse hanno prima timidamente e poi sempre più coraggiosamente voluto e dimostrato il loro nuovo ruolo. Vi sono donne in tutti i settori, dal militare al politico, con varie sfumature, indubbiamente, per cultura e religione. Un tempo la donna non poteva andare a scuola, fare certi lavori, ecc., secoli orsono nelle popolazioni pre-islamiche o indo-cinesi, veniva uccisa alla nascita. C’è da dire, comunque, che non sempre vicino a grandi uomini vi sono state altrettante grandi figure femminili, spesso costoro hanno voluto o dovuto sostituirsi agli uomini in tutto e per tutto, spesso sbagliando. In politica la donna quando veramente ha l’attitudine, dimostra sorprendenti capacità superiori a quelle degli uomini. Quando si parla di “quote rosa” c’è da vergognarsi! Non bisogna tralasciare nella storia come nell’attualità, quelle donne che in presenza di un compagno “debole” ambiscono a raggiungere il potere, immedesimandosi in lui, ed in questo gioco “perverso” dei ruoli che le nostre compagne commettono l’errore più grave, rendendosi ridicole, invadenti, antipatiche. Nei tempi odierni noi uomini siamo impauriti dalla loro affermazione, sia in campo professionale che affettivo, sembriamo degli “eunuchi”, rifugiandoci nella cura ossessiva dell’immagine, rimanendo in fondo degli immaturi, delle macchine “riproduttive” ed abbiamo perso anche il ruolo di padre così fondamentale per i nostri figli. Un vero rapporto paritario tra uomo e donna, siano essi famosi o persone della nostra quotidianità, arriverà quando sapremo rispettarci vicendevolmente e ridere nei nostri tanti difetti….Cari sassolini un affettuoso saluto all’altra metà del cielo…
Giuseppe Polito
2 commenti:
Finalmente un articolo di un cittadino pietramelarese che parli delle donne in modo critico e plausibile!
Negli ultimi anni, le mie esperienze lavorative mi hanno dimostrato la normalità del fatto che un uomo e una donna in una famiglia si compensino l'un l'altro, che entrambi cerchino soddisfazioni personali e insieme familiari, svolgendo ruoli che al momento opportuno siano interscambiabili. Ho potuto constatare che ciò è vissuto in maniera naturale in città come Firenze, Pistoia e non solo, ma se lo si vive in un paese come il nostro sembra quasi un vilipendio alla nostra cultura (paesana).
Ma quale cultura? A me sembra solo ignoranza, soprattutto quando sono uomini di cultura che trattano le proprie mogli o qualsiasi altra donna come galline senza cervello.
E’ anche vero che è colpa di noi donne che lo consentiamo, che ci nascondiamo dietro questa assurda mentalità paesana, che diamo importanza a voci e chiacchiere che tendono a diffamare qualsiasi donna che cerca di fasi valere e di far valere la propria personalità.
Se è un uomo a contestare i disservizi, le ingiustizie o il mal funzionamento delle istituzioni, nulla da dire, ma se è una donna allora vuol dire che ha grilli per la testa. Tutto ciò è assurdo e vergognoso. L’uomo e la donna hanno pari dignità e pari libertà di espressione, nonostante ciò non sia avvalorato dai tanti messaggi che arrivano quotidianamente dalla politica e dalla falsa informazione.
Filomena Leonardo
Concordo con Filomena, il problema della nostra società è la falsa informazione. Sottolineo a Giuseppe che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, dietro la Regina Elisabetta invece?
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