Cari sassolini, tra pochi giorni sarà Natale e in tale occasione avrei potuto consigliarvi decine di titoli per le vostre letture ma preferisco , invece, invitarvi a riflettere, sì riflettere davanti al mistero di Betlemme. In poche parole leggere dentro di noi sul vero significato, dopo duemila anni, di quella nascita che ha cambiato la storia dell’umanità. In questi tempi ove i mille rumori dell’era tecnologica accompagnano la nostra esistenza, vi invito a ricercare davanti a quella mangiatoia, davanti a quel Bambino indifeso, un po’ di quel silenzio perduto. Il Natale non deve essere solo luci, colori, pacchi, tavole imbandite, ma soprattutto è un arcobaleno di interrogativi. Cosa desideriamo vedere nel figlio di Dio fattosi carne per la nostra salvezza? Una persona cara in difficoltà, un malato, un disoccupato, un immigrato come Gesù che chiede aiuto, un genitore che non riesce a dare da mangiare al proprio figlio, un marito o una moglie che hanno perduto la propria dignità coniugale tradendo il vincolo matrimoniale, un anziano che domanda solo di essere ascoltato, un adolescente lacerato da mille paure, un figlio che preferisce cattive compagnie?
Anche i non credenti non possono rifiutare il vagito del Bambino, non possono respingere i ricordi di quando anche loro erano fanciulli ed estasiati dalla luce, dalle mille speranze che irradiava il ricordo di quella nascita. Fermarci un attimo quindi, sfogliando le pagine della nostra vita, per chiederci: sono state sempre delle belle pagine? Il domani è incerto, in una Nazione orfana di una guida sicura e capace per affrontare le sfide di questo secolo, nonostante ciò non dobbiamo demoralizzarci ma ascoltare quel vagito lontano che preannunziò ieri, come oggi, l’inizio di una nuova era. Cari sassolini il mio augurio per un Santo Natale di pace e di gioia perchè una nuova luce illumini i vostri occhi!
Giuseppe Polito
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