martedì 19 aprile 2011

L’UOMO COL BORSONE


Cammino per strada nel corso di Pietramelara e mi spunta davanti un uomo con un borsone in spalla. Si avvicina e mi saluta: “we uagliò comm staje?”. Come se ci conoscessimo da tempo, e continua: “e uagliun a Scmpia se lamentano”. “Capisco, sei di Scampia?” gli domando. Risponde: “si e pe nun ghi in ‘nglera stonc a venner duje cazettini e cuttone; famma a carità ò frat tuoj t’è pozz fa verè!!”. Gli dico:”no guarda, uso quelli di lana, quindi non mi servono grazie!!”. Ribbatte (e da qui intuisco che non è un commerciante) :“ ma so buon pur pe te scusccià o nas e po’ stann sul cinch eur e che sfaccimm’…”. Gli rispondo che solitamente li compro nel negozio e costano pure di meno!! A quel punto mi manda a ……. !! Mi chiedo: ma è possibile che in una comunità così piccola questi personaggi li incontra solo la gente che passeggia tranquillamente per le strade del proprio paese? eppure arrivano quasi sempre in due o tre di loro, parcheggiano la loro macchina (e loro il parcheggio lo trovano sempre!!) organizzano la loro mercanzia in evidenti borsoni o carrellini che si trascinano in giro per il paese, e poi si dividono il territorio, anche male, perché spesso passano uno sulle strade già battute dagli altri. Girano per il paese, entrano nelle case e nei negozi dicendo che vendono per non andare in galera, e forse pensano di intenerire la gente a cui si rivolgono  dicendo che in galera ci sono già stati ed ora una volta usciti provano ad arrangiarsi con un lavoretto…(aggiungerei io, meno deplorevole anche se non altrettanto onesto). Invece non è sempre proprio così. Spesso, forse non tutti, ma alcuni di  loro, vengono a battere queste zone proprio per vedere come finirci di nuovo in galera, imbattendosi in malaffari più grossi, e comunque venendo a sottrarre una buona fetta di clientela ed economia locale a chi come loro vende lo stesso tipo di prodotto, ma regolarmente, cioè pagando le tasse. Oltretutto sanno benissimo che nessuno li disturberà mai. Certo, fin quando girano con i loro borsoni in spalla senza far nulla non gli si può dire niente, ma se venissero beccati mentre tentano di vendere qualcosa sul territorio non avendone titolo ( ed è proprio evidente che non ne hanno titolo) basta applicare le leggi vigenti in Italia per fargli capire che non conviene battere ulteriormente queste zone tranquille, che dovrebbero e potrebbero restare tranquille. Certo ci vorrebbe qualcosa, … si potrebbe chiamare “professionalità”, ognuno dovrebbe scegliere di fare quello che è più portato a fare, e per questo provare a farlo nel migliore dei modi. Così quando a volte pretendiamo che il muratore faccia il buon muratore e il medico faccia il bravo medico, noi dovremmo non comprare quella merce che ci viene offerta, e sperare che in futuro il vigile sia sempre “vigile”, che il carabiniere potesse usare più la “carabina” della paletta, se poi anche il poliziotto potesse fare un po’ di “pulizia” allora si che avremmo di “un mal comune, un mezzo gaudio” !!!    
       
Vincenzo Minichino

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