Lo diceva un filosofo e ne sono pienamente convinto anche io. Asserisco che nella fantasia tutto ha una propria linearità, un inizio e una fine. Nella realtà ,quindi nel nostro vivere quotidiano, è spesso tutto talmente assurdo e grottesco, che alcune cose accadono e basta. Accadeva qualche mese fa, a Bastia Umbra ,dove venne lanciato il nuovo progetto politico FLI, riferimento del presidente della Camera Fini, dove l ‘ideatore del progetto Barbareschi leggeva i pilastri del nuovo soggetto politico e,a sentirlo parlare di amare la patria civile , generosa e accogliente, provavo sincero piacere .Parlava di un’Italia intransigente contro la corruzione ,contro tutte le mafie, che promuove la legalità , l’etica pubblica, che difende e valorizza l’ambiente, il paesaggio , le bellezze naturali. Un’Italia severa per chi viola le leggi, attenta alla sicurezza dei cittadini. Diceva ancora di volere un’Italia che combatte l’abusivismo,l’evasione fiscale , i parassiti e i furbi che si annidano in tutti i settori del paese. Parlava anche di premiare la dignità del lavoro e asseriva che la politica non dovrebbe essere solo scontro e propaganda, ma si dovrebbe ispirare agli interessi dei cittadini. La coscienza , quella di Barbareschi trasudava lacrime sul palco del battesimo finiano di Bastia Umbra e s’indignava contro Silvio:” ha trasformato lo stato in un bordello”. Dopo qualche settimana dall’evento, il telefono di Silvio non faceva in tempo a squillare,che il premier : “Luca hai bisogno di qualcosa?”. “ Di appalti televisivi! , malignano i finiani. Qualche settimana fa , dopo che la rai gli aveva approvato l’acquisto di due fiction da lui prodotte, passa di nuovo nel PDL. Solo che il ministro La Russa dice: se Luca passerà di nuovo nel partito, cinquanta parlamentari amici lasceranno il gruppo. Non dimentica infatti ciò che Barbareschi aveva detto del cavaliere,ovvero che rappresenta la corruzione e l’anti democrazia, quindi gruppo misto, non l’universo azzurro per il grande inventore di Futuro e Libertà, che proprio a Barbareschi deve il suo nome altisonante. Sia chiaro, Barbareschi non è il solo a cambiare casacca. Mai come stavolta ,140 deputati nel GRANDE HOTEL MONTECITORIO, dotato di porte girevolissime che non smettono di roteare, vagano fra un gruppo e l’altro, entrano ed escono dai partiti, vanno e tornano, tradiscono e si pentono, rilanciano e arretrano , ieri con Fini contro Silvio, ora con Silvio contro Fini, domani chissà! La transumanza parlamentare è frenetica ma non finirà qua. Mentre rifinisco l’articolo, mi passa tra le mani uno scritto di Giorgio Bocca in cui parla della missione dei politici, che non osano più parlare al cuore e si perdono in congetture giuridiche. E il loro compito principale è trasferire denaro pubblico nelle tasche dei produttori e dei costruttori, far muovere gli appalti, distribuire finanziamenti pubblici alle lobby, quindi con queste mercuriali faccende,le diversità politiche , gli ideali, il sol dell’avvenire cedono il campo agli affari. Difficile il mestiere del politico. Dovrebbe far funzionare lo stato , la sua economia, i suoi servizi spesso in concorrenza con i produttori e con i commercianti, invece è simile a uno sciame furioso d’api tutte alle ricerca del loro miele. A noi cittadini che cosa rimane? La differenza antica tra sinistra e destra, fra sinistra riformatrice progressista e la destra conservatrice e retriva non ha più senso. Tutti siamo allo stesso tempo per la conservazione e per la riforma, per la legge e per l’ordine. A me sembra che questi nostri tumultuosi anni si sono persi sotto l’egemonia imperante di pensatori cinici, contro ogni spiraglio di etica e di passioni civili. Ambrose Bierce ha scritto la più bella definizione di cinico:“Canaglia la cui limitata visione della vita lo spinge a vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere”.
Saverio Zeppetella
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