martedì 19 aprile 2011

Tradire … ma chi e cosa ?

Cari amici ,visto che  talvolta scrivo di altro, approfitto del vostro giornalino per parlare dell’argomento molto in voga in questo momento : il tradimento politico. Mi ricordo a tal proposito  il mio insegnante di Diritto ed Economia alle scuole superiori, al quale un giorno gli chiesi come mai leggeva diversi giornali, tutti diversi come orientamento politico .Lui cercò di farmi capire quanto fosse importante guardare le cose anche dal punto di vista opposto. Per fare un esempio a lui caro, essendo un sostenitore dell’unità d’Italia e del risorgimento, (a lui devo la lettura di uno storico come Mach Smith ), mi  portò l’esempio di Cesare Battisti. Sui libri, apprendevamo della morte per impiccagione dell’eroe irredentista e in tutti noi  si era fatta largo la figura del grande uomo che da la vita per la sua patria. Ma l’insegnante ,dopo averci rilevato che Battisti era un ex deputato del parlamento austriaco, ci chiedeva di metterci nei panni del popolo austroungarico e di pensare se per loro non era giusto considerare il nostro eroe come un traditore della patria. Le nostre certezze vacillavano. Ecco ,io credo che bisogna imparare che tutte le cose, le idee, le azioni, possono essere viste dalla prospettiva di chi li sostiene in buona fede. Oggi si fa un “parla mercato” con accuse reciproche  di tradimento del mandato elettorale, di tradimento della fiducia concessa dagli elettori, di tradimento delle promesse, di tradimento del programma….  quanti tradimenti! I nostri politici hanno purtroppo perso la capacità  di vedere le cose da altre prospettive. Io che non ho nostalgia della prima repubblica, probabilmente perchè l’ho vissuta dagli inizi anni ottanta, fine alla sua morte decretata nel 92 con lo scandalo di mani pulite, mi devo ricredere pensando a quanto erano diversi tra loro De Gasperi, Togliatti, Fanfani, Saragat, Nenni, Moro, La Malfa . Erano divisi da dogmi ideologici che in quel periodo erano considerati insormontabili, ma tutti avevano in comune la capacità di capire il punto di vista degli altri per trovare la mediazione utile a governare in nome del popolo italiano. Per questo furono capaci di scrivere la Costituzione della Repubblica italiana. Quella politica con tutti i suoi difetti, era ricca di confronti e di conflitti reali , di idee politiche e di uomini che sapevano incarnarle. Oggi abbiamo una legge elettorale  definita una porcata dallo stesso ministro che la proposta.
Abbiamo passaggi di schieramenti solo per tornaconti personali, mai perché ce stato un ripensamento sulle idee e sulle proposte.

Saverio  Zeppetella

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