martedì 20 settembre 2011

VOGLIO ESSERE UN CAMORRISTA

Oggi, giornata qualunque in un posto qualunque, pensavo un po’ al mio futuro, al futuro che tutti noi abbiamo davanti. Ciò che mi impediva di pensare ad un gran bel futuro erano le idee di dover lavorare per pochi € , di andare in pensione senza però avere una pensione, la conoscete già la storia, quella della generazione che guadagnerà meno dei suoi genitori, della disoccupazione giovanile al 40% in alcune zone (che strano, proprio dove viviamo noi…), del precariato gratuito, del fallimento di stati e politiche ultra-decennali... ed ecco che ho avuto una "illuminazione": con una vita così, devo fare il camorrista! Potreste opporre che è illegale, immorale, rischioso...però pensandoci bene, non è male: c'è da convivere con qualche rimorso, ma dopo un po' ci fai l'abitudine;  forse si rischia un po’ troppo la vita, ma dicono che se sei furbo riesci a cavartela... bisogna pur far qualcosa, quindi meglio far qualcosa che da i suoi frutti no?!
Potreste pensare come mi è passata per la testa  questa idea, ma riflettendoci su non è così difficile! Tra il vivere nell’inciviltà totale, nell’ideale di dover per forza fregare il tuo prossimo (tanto così era e così sarà); nell’applicazione del “Mors tua Vita mea” al mercato del lavoro,  nel non voler far qualcosa per cambiare, tanto “tutti rubano, che lo faccia anche io poco cambia”; al vivere immerso nel non-stato della regione Campania, dove sorgono rotonde adatte a testare i nostri pneumatici nel bel mezzo di rettilinei e dove “l’essere migliore di un’altra persona “ è relazionato a quanto sia guadagna e non a fattori non meramente economici … Pensateci, si potrebbe andare avanti per ore! Quindi la soluzione non è che una: faccio il camorrista, almeno guadagno, al massimo con un po’ di illegalità in tutto (ma cos’è che è ancora legale?); potrò vantarci della mia vita (alla Pablo Escobar), la gente mi rispetterà! Tanto dell’essere apprezzati me ne frega proprio niente.
Iniziare non è neanche difficile, quindi stoppo questo articolo (potrei scrivere per ore, ma poi vi annoiereste…), e mi butto nella mischia. Chissà non mi vada bene!
Ps: questo è solo un articolo della amara considerazione di ciò che non è stato, non è, e non sarà un mondo come noi lo desideriamo. Non prendeteci sul serio, nei giorni autunnali di settembre non abbiamo niente di meglio a cui pensare.

3 commenti:

Antonio B. ha detto...

E' proprio questa la prima arma della camorra, la disperazione. Perchè non intraprendere la carriera di magistrato, unica strada che ti dà il potere necessario per scagliarti contro il sistema? Perchè non fare il giornalista e diffondere attraverso l'informazione i principi della legalità? Perchè non arruolarsi nelle forze dell'ordine, la prima linea nell'attacco alla criminalità? Svegliamoci, non facciamo il loro gioco, c'è gente che ha dato la vita per darci un pò di speranza, non buttiamola via.

domenico ha detto...

leggo solo ora il commento....comunque era un articolo ironico, di sfogo! nessun vuol fare il camorrista! :D

Anonimo ha detto...

vergogna certa ironia è fuori luogo....
poveri noi che belli esempi