giovedì 24 maggio 2012

L’ARTE DELLA POLITICA

Cari sassolini riprendiamo la nostra rubrica dopo un periodo di “par condicio”?, termine stupido, per dare spazio alla campagna elettorale nella nostra cittadina. Prima di tutto vorrei augurare buon lavoro alla nuova amministrazione, non sarà facile amministrare in tempi così difficili.
In questi giorni tutti noi abbiamo commentato, criticato, almeno una volta l’esito delle urne, facendo calcoli, intuendo preferenze e quant’altro. A Pietramelara non si parlava d’altro, seppur, a differenza di altre volte, in modo più cauto, apparentemente…
Vorrei soffermarmi, invece, andando forse controcorrente, sull’elevato numero di elettori i quali hanno deciso di non esercitare il loro diritto al voto. Se non ricordo male sono stati oltre mille i pietramelaresi che non si sono recati ai seggi!
In tempi nei quali le difficoltà albergano in ogni famiglia, questa massa di cittadini ha ritenuto opportuno pensare ad altro: ai propri problemi, alla mancanza di lavoro, alle imposte da pagare, al caro benzina, ecc.ecc. Tanto parliamoci chiaro: nessuno ha la “bacchetta” magica per risolvere i tanti problemi che affliggono la nostra società! A mio giudizio è stata una maggioranza silenziosa che ha voluto dimostrare la propria contrarietà contro la politica, i suoi rappresentanti, gli slogan e le promesse “sbandierate”. Sinceramente non incantano più nessuno! Quindi bisogna rispettare questa loro scelta seppur a malincuore.
“A cosa serve la politica?”, questo è il libro consigliato questo mese, scritto da Piero Angela-Mondadori Editore Eur 18,00.
Parlare di politica oggi è dunque un azzardo, tuttavia, Angela da quel grande divulgatore che è, riesce a spiegarlo molto bene. Nessuno chiede ai politici “giochi di prestigio” ma la capacità di interpretare i desideri del cittadino nel miglior modo possibile, attuando pochi punti: produrre ricchezza e non tanto la sua distribuzione, la conoscenza dei problemi, senso civico ed un po’ di fantasia. Tutto questo naturalmente alla luce di quella meritocrazia che è assente nel panorama politico italiano.
Per tornare al nostro “orticello” locale, la speranza è che nei prossimi anni, si faccia avanti una nuova generazione politica e che le “solite facce” riescano a fare un passo indietro, poiché dovrebbero capire di abbandonare la vita pubblica al momento giusto. Faccio mie le parole di un senatore ai tempi di Seneca: “Non avrei potuto fare diversamente: che sarebbe accaduto se non avessi accettato? Era assolutamente necessario…”.
Il grande filosofo dell’antichità gli rispose: “Nessuno è obbligato a correre sulla via del successo; ma, se proprio non vogliamo andare contro corrente, e già qualcosa se restiamo fermi e non invitiamo la fortuna a portarci avanti”.

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