
Nella maggior parte dell’Indonesia, sono molto diffusi i racconti tradizionali e credenze che fanno riferimento al culto della fertilità connessa a quella del riso. Il racconto balinese, in cui appare la figura della dea Sri, dea del riso maturo e del raccolto, si rivela particolarmente interessante in quantochè mostra gli stetti legami che i balinesi hanno conservato con la tradizione culturale indiana, in particolare vedica. L’etnia balinese ha conservato, infatti, una cultura di tipo induista non contaminata dall’Islam, basata sul culto degli antenati e delle forze della natura. Le divinità e gli esseri sovrannaturali coinvolti nel racconto – oltre a Visnu (divinità maschile prorettrice del mondo), Siwa (re della danza), Indra (signore della folgore e dio del temporale) – sono Siti, divinità vedica protettrice dell’agricoltura; Sri, rappresentante della fortuna e della prosperità, e moglie di Visnu; i gandarwa, personaggi della mitologia indiana e spiriti maschili della natura; Tjitranggata e Trjitrasena, entrambi personaggi secondari del Mahabarata, il famoso poema epico dell’India antica.
Interessanti temi mitici si prospettano in questo racconto. La prodigiosa nascita del bambino, Pretu, dalla bocca del sovrano morto, è un evento che non si riscontra in altri racconti mitici sull’origine del riso in Indonesia. Nonostante i riferimenti a miti di origine indiana, nel racconto vi sono aspetti di cultura tipicamente balinese, quali, ad esempio, l’accenno a mangiare il riso insieme al granturco e alla cassava. Altro tema interessante è la provenienza ultraterrena del riso. Qui ad inviare i chicchi di riso bianco è il dio Kesuhun Kidul sommo dio nella religione induista balinese e protettore del riso.
Questo mito balinese presenta una differenza rispetto ad una corrente tradizionale che generalmente non conferisce al mito della nascita del riso alcuna connotazione ultraterrena. Infatti altri miti fanno riferimento ad una ‘nascita’ di origine umana, realizzatasi in seguito alla decomposizione di parti del corpo che variano da mito a mito: a volte è il pube, a volte il seno, a volte gli occhi.
Nessun commento:
Posta un commento