Ebbene, l’anno scolastico per la nostra Scuola Media Statale Giovanni XXIII, ma in generale per la scuola italiana, non parte con il piede giusto e il problema è sempre lo stesso: i fondi.
Ormai i dirigenti scolastici, di ogni luogo e grado, incontrano sempre maggiori difficoltà ad assicurare un pieno e completo servizio ai propri alunni, complice gli enormi e costanti tagli del governo, e non solo, all'istruzione italiana.
In questi giorni molti genitori ci hanno contattato segnalandoci di questo contributo facoltativo, volontario, a cui gli stessi sono stati chiamati a ottemperare per tamponare un po’ la situazione al collasso, per ottemperare a spese di prima necessità: carta, nuova fotocopiatrice, ecc. ecc.
Molti genitori hanno versato la propria parte, altri hanno rifiutato per principio, altri ancora sono disposti a metter a disposizione del materiale ma non il denaro.
La scuola in questi casi cosa può mai inventarsi?
In molte scuole gli insegnanti già si auto tassano dal proprio stipendio affinchè esca qualche euro per acquistare gessetti, carta, penne, cartelloni ecc.; poi ci sono i genitori degli alunni… e conoscendo la situazione già tragica delle famiglie italiane e ancor di più di quelle locali… anche 15 euro fanno la differenza a fine mese; infine vi sono le istituzioni. Ma quali? Lo Stato? Lo stesso che taglia taglia e taglia ogni anno risorse? Regioni e province che non si sa fino a che punto possono intervenire? I Comuni? Beh, anche i comuni non versano in buone acque ma due, tre mila euro non riescono a farli uscire dal bilancio? Forse si, forse no, dipende dalle priorità di un’amministrazione: destinare cinque/sei mila euro per un concerto, per una banda di musica, per un’orchestra in una calda estate, oppure investire due/tre mila euro nell’istruzione delle giovani “teste”? Questo poi dipende dalla sensibilità del governante…
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