Lo scorso primo agosto una delegazione dell'Italia dei Valori, insieme ad altri partiti della sinistra radicale, associazioni e sindacati, ha depositato in Cassazione quattro quesiti referendari sui quali bisogna raccogliere almeno 500.000 firme ciascuno entro la fine del 2012. Dal 13 ottobre è partita in tutta Italia la raccolta delle firme dei cittadini. Raccolta firme che ci sarà anche a Pietramelara e che verrà portata avanti dal Sassolino. Prima di elencare questi 4 quesiti referendari, voglio sottolineare il fatto che non è la prima volta che l'Idv organizza e gestisce dei referendum a difesa dei diritti del cittadino e non solo. Come sappiamo, il referendum è uno strumento importantissimo attraverso cui l'elettorato viene consultato direttamente su temi specifici. Si tratta di uno strumento di democrazia diretta a cui l'Idv fa spesso utilizzo, stimolando l'attenzione verso tematiche di interesse comune e favorendo la partecipazione dei cittadini, anche di quelli magari con idee e simpatie politiche diverse. Dopo la vittoria ai 4 referendum di giugno (due sull'acqua bene pubblico, uno per dire no al nucleare e uno per dire no al legittimo impedimento), è la volta di altri quattro quesiti referendari, precisamente 2 sulla casta e 2 sul lavoro. Riassumiamoli brevemente:
- Abrogare il finanziamento pubblico ai partiti: Cosa hanno fatto i partiti negli ultimi 40 anni? Si sono garantiti risorse economiche provenienti dalle tasche dei cittadini, ignorando la loro volontà. Dopo il referendum del 1993 (quando gli italiani reclamarono con oltre il 90% l'abrogazione del finanziamento pubblico ) i partiti si limitarono a modificare il nome con cui indicare questa cascata di denaro. Così si passò dal finanziamento pubblico ai rimborsi elettorali.
- Abrogare la diaria ai parlamentari: Azzerare la cosiddetta diaria, che di fatto rappresenta un'integrazione al compenso riconosciuto ai parlamentari: circa 3.500 euro al mese. Cancellare, inoltre, le norme che rendono l'indennità mensile esente da ogni tributo e ne impedisce il sequestro o il pignoramento.
- Articolo 18: Restituire allo Statuto dei lavoratori questo articolo nella versione originaria, per rispettare i principi della costituzione e rendere esigibili le decisioni della magistratura. L'art. 18 imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa a fronte di una sentenza del giudice del lavoro.
- Articolo 8: Abolire le manomissioni e ristabilire la certezza dei diritti per tutti, giovani e anziani, precari e lavoratori stabili, previsti dal contratto nazionale il cui valore è stato abolito nell'agosto 2011 dal governo Berlusconi.
Il Sassolino crede molto nel valore di questi referendum e allestirà fino alla fine dell'anno dei gazebo per raccogliere le firme, dando la possibilità ai cittadini pietramelaresi di contribuire a questa giusta causa. Da subito il nostro gruppo, come associazione di volontariato, ha contattato il comitato promotore per la ricezione dei i moduli. Fatta questa importante precisazione, ci farebbe piacere notare una forte collaborazione di tutti. E, difatti, invitiamo già da ora gli esponenti di maggioranza ed opposizione, le associazioni, i cittadini e anche gli amici dei comuni limitrofi di Roccaromana, Riardo e Pietravairano a firmare e ad aiutarci nella raccolta delle firme. Ricordandoci che il referendum è uno strumento importantissimo in mano al popolo. E che l'unione fa la forza. Vi terremo aggiornati. Un caloroso saluto
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