“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, così recita la nostra Carta, all'articolo 1 comma b. I padri costituenti hanno deciso di mettere questo principio in testa alla Legge fondamentale della nostra Repubblica per sottolineare che, a differenza di uno Stato monarchico, il potere “appartiene” ai cittadini che lo esercitano mediante il voto e la rappresentanza. Se i ministri del nostro Governo, che hanno giurato sulla Costituzione italiana, ne sono consapevoli, allora perché non offrono agli italiani le condizioni ideali per esercitare la loro sovranità? Perché tentano di boicottare il referendum che è uno degli strumenti di democrazia diretta, costituzionalmente previsti? Avevamo chiesto al Governo di accorpare il voto dei referendum con quello delle amministrative, come accaduto di recente nel 2009, per consentire agli elettori di recarsi una sola volta alle urne. Oltre ad agevolare i cittadini, che già devono andare a votare due volte, avremmo anche risparmiato oltre 300 milioni di euro che, soprattutto in questo momento di crisi, avrebbero fatto comodo all'Italia. Invece, il Governo ha preferito “sacrificare” denaro pubblico pur di salvaguardare suoi interessi. I referendum del 12 e 13 giugno prossimi, infatti, sono una grande minaccia ai disegni economici dell'esecutivo, potrebbero mettere in pericolo il nucleare e la privatizzazione dell'acqua, facendo saltare accordi con le lobby e con le aziende che in questi due settori hanno forti interessi. Non solo, il vero grande cruccio di Berlusconi è la possibilità che gli sia tolto lo scudo del legittimo impedimento e che sia reso uguale a tutti davanti alla legge. Sono rischi troppo grandi che il Governo non si può permettere di correre, perciò molto meglio sperperare 300 milioni di euro. Ma non finisce qui. Alla base di una democrazia c'è l'informazione, non la disinformazione. Noi dell'Italia dei Valori, che abbiamo promosso i referendum contro il nucleare e il legittimo impedimento, il Forum italiano dei movimenti per l'acqua che ha raccolto le firme per i quesiti contro la privatizzazione dell'acqua, e tutti i comitati e movimenti che ci sostengono, effettuiamo un'azione costante d'informazione: attraverso iniziative di piazza (come la manifestazione Idv del 19 marzo e quella di sabato 26), gazebo sul territorio, l'attività dei deputati, senatori ed eletti del partito, sui nostri siti www.antoniodipietro.it, www.italiadeivalori.it, www.sireferendum2011.it, dove inseriamo notizie continuamente aggiornate sul perché votare SI ai referendum. Il Governo come risponde? Con la censura. Non si preoccupa di difendere le sue scelte, ma si limita a invitare i cittadini a non votare, ad andare al mare piuttosto che alle urne. C'è da aggiungere che, in un'anomalia tutta italiana, il nostro presidente del Consiglio è proprietario di tv private, di giornali e controlla il servizio pubblico radiotelevisivo. Di conseguenza, l'attività di disinformazione e di censura ha una rilevanza amplificata dalla penetrazione dei suoi mezzi di comunicazione. La notizia dell'apertura della campagna referendaria dell'Italia dei Valori, a piazza Navona, sabato 19 marzo, è stata completamente ignorata dal minzoliniano Tg1 e anche alla manifestazione di piazza San Giovanni per l'acqua pubblica è stato dato pochissimo rilievo. Noi ci opponiamo a questo sistema da Minculpop fascista e useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per far capire ai cittadini che andare a votare, il 12 e 13 giugno, è importante per salvare il nostro ambiente e la nostra salute dalla minaccia nucleare, per far sì che l'acqua rimanga un bene pubblico garantito a tutti e per consentire alla giustizia di fare il suo corso nei confronti di Berlusconi, senza vie preferenziali.
Articolo tratto dal sito www.italiadeivalori .it
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