sabato 21 maggio 2011

LA FAVOLA DEL PAESE DELLE FAVOLE

A sentire qualcuno della nostra amministrazione, nel nostro bel Paese si vive da favola, verrebbe quasi la voglia di rubare il titolo di una delle ultime puntate di Annozero per dire che qui, nel  loro modo di vedere le cose, “stiamo tutti bene”. Ma appunto è una favola, ed una favola che si rispetti ha dei buoni e dei cattivi, e qui ahinoi il ruolo dei cattivi, a noi del “sassolino”, ce l’hanno cucito addosso. Diciamo che, non essendo dei presuntuosi, a noi va anche bene così. Secondo il loro punto di vista noi saremmo dei “cattivi informatori” perché non mettiamo mai in risalto le cose portate a termine da questa amministrazione, non sappiamo scovare le notizie e soprattutto siamo dei prevenuti. Noi saremmo anche degli scarsi “giornalisti”, ma ricordiamo che nessuno di noi lo fa per mestiere, abbiamo creato questo spazio, “ il sassolino”, completandolo anche col web “il sassolino puntoit” per dare vita, e siamo stati i primi a farlo, oltre alle notizie anche ai commenti, nostri e dei nostri lettori, su quello che succede in paese. Può capitare quindi di non essere in sintonia con la Favola, ma non per questo si può dire che siamo prevenuti. Ci verrebbe da chiedere, ma non è più prevenuto chi, pur dovendone avere di proprie (ed oramai già anche messe in pratica) ci chiede quali sono le vostre proposte?, per poi disattenderle tutte sistematicamente, ritenendole forse troppo semplici da attuare rispetto, per citarne una sulle tante, la alquanto “presuntuosa” idea di traforare il suolo sottostante il borgo antico per farci un enorme parcheggio. E non è che questa idea è venuta a qualche strampalato seduto al bar, che potrebbe pure riscuotere qualche fragorosa risata, ma si è sentita in uno degli ultimi incontri formali  tra noi e qualche amministratore. Si perché la cosa bella, e che per loro saremo anche dei disinformatori, ma ci incontrano spesso, in maniera formale o anche occasionale, e nella speranza di farci crescere come giornalisti, snaturandosi dal loro essere politici, si trasformano in ottimi addetti stampa di loro stessi e ci relazionano le cose fatte. E allora proviamoci a rapportare le notizie ricevute, e proviamo a menzionare le cose, per lo più iniziate, da questa amministrazione. Innanzitutto ce da sottolineare l’enorme mole di
finanziamenti ricevuti, non ultimo stando alle notizie di un quotidiano locale anche per la prevenzione sismica. Volendo fare una battuta potremmo dire che hanno ricevuto “nu tarramoto” di finanziamenti. Con questi e non solo: è stato ultimato l’ultimo restyling della rotonda, e non entrando nel merito del rapporto costo - qualità, almeno smussando gli spigoli adesso è più “rotonda”; dopo aver sistemato le aiuole verdi con parco giochi nello spazio annesso al centro per gli anziani, lì si farà anche un campo sportivo polivalente; sono stati fatti i marciapiedi di via della libertà e di via San Pasquale, buoni biglietti da visita agli ingressi del paese; sono iniziati frettolosamente i lavori per la variante, mentre dovrebbe essere a breve messa la prima pietra per la tanto attesa isola ecologica; sono in stato avanzato i lavori per il nuovo plesso della scuola elementare, e per il restyling operato alla fatiscente “area” cosi detta “mercato”; è stato cambiato e migliorato l’ingresso alunni all’attuale plesso delle scuole elementari che poi verrà sostituito dal nuovo; sono iniziati lavori di potenziamento dell’attuale rete idrica; è stata rilevata una intera ala dell’antico palazzo ducale; dovrebbero essere pronti al via anche i lavori per la messa in sicurezza del Monte Maggiore con il tanto discusso canale di scolo. Ci scusiamo se dimentichiamo qualcosa, ma chiudiamo questo bollettino per dire che fin qui abbiamo potuto elencare una serie di opere, anche importanti, che hanno messo in evidenza un esigenza di questa amministrazione di voler fortemente “cementizzare” un restyling, sicuramente dovuto, ad una gran parte del paese. E allora ci chiediamo visto che c’è, e traspare tra la gente un senso di invivibilità di questo paese, ma cosa può mancare a questo paese per essere una favola… forse un tocco magico?! E allora: immaginiamo di avere un paese in cui la gente sia educata, o sia stata educata ad esserlo; in cui non ci si debba lamentare per la raccolta differenziata che non si differenzia, per la carenza idrica, o per la mancanza apparente di parcheggi.
Immaginiamo di avere un paese che venga vissuto pienamente dai suoi abitanti, ma possa essere visitato anche da qualche turista, che venendo nel nostro paese una volta sorpreso dai marciapiedi nuovi all’ingresso del paese si possa meravigliare anche della splendida manutenzione e pulizia delle vie del corso, le piazze e del borgo antico, si possa incantare nelle vetrine dei negozi, e magari visitare un museo che sorge nelle antiche stanze del palazzo ducale. Immaginiamo, essendo già con fierezza il comune capofila del ambito dei servizi sociali, che con il valido impegno di un volontariato aiutato ad aumentare, non si veda più gente per strada che si abbandona all’alcol, ma che possa essere aiutata a  partecipare alla vita sociale di questo paese con varie iniziative figlie di un sano assistenzialismo. Immaginiamo di voler reprimere l’uso di sostanze stupefacenti iniziando a perseguire chi le diffonde. Immaginiamo un paese in cui vengano aiutate a crescere le associazioni, e non si creino ad arte scontri tra categorie. Un paese in cui con appositi e condivisi regolamenti, il commerciante possa fare il commerciante, l’artigiano possa fare l’artigiano, l’ambulante possa fare l’ambulante. Immaginiamo un paese dove i vigili non abbiano niente da fare, ma perché non ci sono disordini alla viabilità e alla quiete pubblica. Immaginiamo di avere tanti spazi pubblici pieni di verde ed attrezzati per lo sport e per la ricreazione dei bambini, ma poi immaginiamo di trovare il modo per controllarli e farli restare sempre verdi e puliti. Immaginiamo un paese dove  l’acqua esca alla stessa pressione da tutti i rubinetti del paese. Immaginiamo che il turista che venga qui possa usufruire di tutti i servizi, ma anche delle isole pedonali che gli facciano ricordare di aver visto questo pese. Immaginiamo un paese che abbia delle piste ciclabili e dei sentieri per le visite in montagna. Immaginiamo un paese in cui tradizionali manifestazioni religiose vengano accorpate a nuove più interessanti e tutte insieme programmate, calendarizzate, e magari incentivate invece di essere abbandonate alla scomparsa nel ripetersi di quel sempre più improduttivo elemosinare offerte da parte dei troppi organizzatori. Immaginiamo quindi di avere un paese in cui sia stata prevista un’ipotesi di sviluppo. Per adesso lo immaginiamo solo, perché fin’ora quel tocco magico non c’è stato. I nostri amministratori, forse non avendo ricette per questo sviluppo, si sono fin’ora limitati ad “aggiustare” come meglio si può. Speriamo per il futuro, se saranno di nuovo chiamati a farlo, che possano anche “creare” qualcosa per questa comunità che si va sempre più assottigliando. E chiediamo scusa se ci concediamo il lusso, come qualche oppositore, di parlare di diagnosi senza dare delle cure, ma noi già non siamo adatti a fare i “giornalisti” figuriamoci se vogliamo fare qui i “politici” che queste ricette dovrebbero già sentirle proprie, però quello che forse ancora ci interessa, è il poter commentare, ed è l’ultima cosa che vorremmo lasciare a questo bollettino. Quasi certamente chi inizia a raccontare favole, avrà pure i suoi buoni motivi per farlo, ma a forza di raccontarle, col passar del tempo  rischia di credere a quello che dice, anche se non dovrebbe. Le favole servono ad incantare e distogliere lo sguardo di chi sente da quello che sta vedendo. Se fosse scaltro e si ricordasse perché è stato costretto ad iniziare il suo racconto, chi le racconta proverebbe a disilludersi e a rimanere coi piedi per terra, altrimenti, se lui per primo perde il contatto con la realtà, come farà a capire se c’è bisogno di illudere ancora. Una favola serve a chi la racconta,  per il  tempo che ha a disposizione, a coprire momentaneamente la realtà che non le somiglia, o per provare a rimediare o per trovare una via di fuga. Non si può quindi pensare di sostituire definitivamente la realtà con la favola che più ci piace, altrimenti chi racconta e crede a ciò, oltre ad essere poco scaltro sembrerà anche ridicolo agli occhi di chi, pur avendoci semmai creduto, rinsavirà e smaschererà l’infelice tentativo mistificatorio. La nostra favola, prevedeva un tocco magico e voleva essere un modo per rimediare. La favola preferita dai politici, invece, è quella della competizione elettorale. Una favola in cui per troppo tempo, a nostre spese, a loro è bastato vincere senza preoccuparsi poi di convincere, una favola che si divide in più fasi. Si inizia dal “faremo…” con le molte promesse in campagna elettorale; continua con il “vediamo un po’ quello che possiamo fare…” dopo aver vinto; e finisce con il “ comunque abbiamo già fatto…” prima della fine del mandato; per poi iniziare di nuovo come prima più di prima “ sicuramente se crederete in noi continueremo a fare”… Speriamo, per il nostro bene, di trovare a tutto questo una nuova via di Fuga che non debba più illudere nessuno.     

Redazione de “il Sassolino”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti per l'articolo. Avete scritto cose giuste e vere. E non badate a chi vi critica e chi vi sminuisce