sabato 21 maggio 2011

LE BIOMASSE: UN’ENERGIA RINNOVABILE

In questo Sassolino di maggio ho accantonato il consueto editoriale mensile per dedicarmi ad un approfondimento sulle biomasse. Ma prima di affrontare il tema è d'obbligo una premessa importante sulle energie rinnovabili. Le rinnovabili sono le forme di energia che possiamo trovare (sempre) in natura, e il cui sfruttamento è illimitato, inesauribile e sicuro. Appartengono alla categoria delle energie rinnovabili l'energia idroelettrica, solare, eolica, marina, geotermica e le biomasse. Dato che le prime (dette 'classiche') sono forse le più conosciute ed utilizzate, in questa sede mi concentrerò esclusivamente sulle biomasse, che è una forma di energia di cui se ne parla poco, molto poco. Esordisco in primis con il termine che è stato introdotto per indicare tutti quei materiali di origine organica (sia vegetale che animale) che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione e sono utilizzati per la produzione di energia. Anche le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto l'anidride carbonica emessa per la produzione di energia non rappresenta un incremento della stessa presente nell’ambiente, ma è la medesima che le piante hanno prima assorbito per svilupparsi e che alla morte di esse tornerebbe
nell'atmosfera attraverso i normali processi degradativi della sostanza
organica. L’utilizzo delle biomasse quindi accelera il ritorno della CO2 in
atmosfera rendendola nuovamente disponibile alle piante. Un ciclo naturale, dunque. La più antica biomassa utilizzata per la produzione di energia è il legno. Dal legno fanno parte le biomasse forestali che comprendono tutti quei prodotti di scarto ottenuti dal taglio dei boschi. Poi troviamo le agroenergie di cui fanno parte i prodotti agricoli coltivati, dalle piante erbacee agli arbusti fino ad arrivare alle arboree (come ad esempio i pioppi). Inoltre esistono i biocarburanti: dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, (come barbabietole e mais) si può ricavare l'alcool etilico, che può essere utilizzato come combustibile in sostituzione della benzina. Infine anche i rifiuti vegetali e liquami di origine animale (gli escrementi per intenderci) possono essere sottoposti a fermentazione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno). La biomassa con la fermentazione dei rifiuti forma il biogas. Dopo un  trattamento depurativo, questo può essere usato come carburante, combustibile per  il riscaldamento e per la produzione di energia elettrica. 

Andrea De Luca

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