Che il mondo sia passato alla fase virtuale lo sapevamo già da un po’, ma che si fanno sempre più massicce le dimensioni di questo universo parallelo lo scopriamo di anno in anno.
Facebook, Twitter, LinkedIn, ma anche Youtube, Instagram, Google+ e l’inesauribile attività di blogging sono generatori di un’affascinante e intricata nuova tipologia di rapporti umani, stili di vita e abitudini che non nascono sulla scia della "novità", ma che sono stati acquisiti e fatti propri, senza forse che nemmeno ce ne accorgessimo.
Mark Zuckerberg, ormai quotato in borsa, conta solo in Italia circa 21 milioni di iscritti; il mondo frenetico di Twitter è in pole position in quanto a ricerche rispetto a Bing e Yahoo messi insieme, oltre a veicolare più di 750 tweet al secondo. Dal milione di gruppi e due nuovi membri ogni secondo di LinkedIn al numero esorbitante di visualizzazioni su Youtube; dalle cinque milioni di immagini caricate tramite Instagram ai tre milioni di nuovi Blog aperti ogni mese.
Cifre da capogiro, nuovi termini sempre più anglofoni entrati nel nostro vocabolario, voglia di esserci, di mostrarsi, ma anche di innovazione e di corse per stare al passo con i tempi.
Non c’è niente di più eccitante della scoperta, questo è vero, basta però non dimenticare che la vita non acquista colore attraverso un upload fotografico, che la propria storia non si narra attraverso un tweet o si apprezza con un like. Sarà retorico e fuori tempo, ma per una stretta di mano o uno sguardo non c’è social era che tenga.
1 commento:
Bellissimo articolo
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