venerdì 22 giugno 2012

IL CASO ALDROVANDI

Il sassolino non si occupa quasi mai di cronaca nazionale, ma capita che ci siano degli avvenimenti che ci rendono partecipi, tanto da sentir il dovere di diffondere la notizia, il nostro parere.  
Ieri, 21 Giugno, c’è stata la sentenza definitiva sulla morte di Federico Aldrovandi. Un ragazzo come noi, che fu colpito ripetutamente, fino a morire, da 4 agenti di polizia,  in un’estate di 7 anni fa. Si è avuto, dopo tanti anni, una condanna, 3 anni e 6 mesi di reclusione ai quattro agenti incriminati.
E pensare che la notizia, per molti anni, è stata pubblicata solo dal blog di Grillo, il primo e l’unico ad interessarsi del caso. Lì, dove la madre incominciò a combattere l’omertà delle forze dell’ordine, che dichiaravano morto il ragazzo in carcere, senza che nessuno di loro lo avesse colpito.
Dopo molti anni si è avuto giustizia, una piccola giustizia. Almeno, è un piccolo passo avanti.
Invitiamo tutti ad interessarsi alla vicenda, e alle molte altre che aspettano ancora giustizia.

La notizia riportata da Emergency:
La Cassazione ha deciso: la sentenza di condanna per l’omicidio di Federico Aldrovandi, ‘Aldro’, è definitiva. 3 anni e sei mesi per i quattro poliziotti che la sera del 25 di settembre del 2005 bloccarono e picchiarono il giovane diciottenne nel parchetto dell’ippodromo di Ferrara.

I loro nomi: Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri.
La quarta sezione della Cassazione ha respinto il ricorso della difesa dei quattro in una vicenda che fin dall’inizio ha visto depistaggi e gravi mancanze da parte degli inquirenti. Amnesty international ha commentato ieri il caso affermando: si è trattato di ”un lungo e tormentato percorso di ricerca della verità e della giustizia”. L’organizzazione per i diritti umani ha rinnovato ”solidarietà e vicinanza ai familiari di Federico Aldrovandi, che in questi anni -si legge in una nota- hanno dovuto fronteggiare assenza di collaborazione da parte delle istituzioni italiane e depistaggi dell’inchiesta”.
Uno degli avvocati dei poliziotti era Nicolò Ghedini, che ancora una volta non ha perso l’occasione per descrivere il giovane ucciso come un consumatore abituale di droghe, ritornando sul depistaggio iniziale della questura di Ferrara.


1 commento:

Domenico ha detto...

Qui potete trovare il lavoro di Spinoza sul tema. Agghiacciante
http://www.spinoza.it/2012/06/21/avanti-un-aldro/