giovedì 11 aprile 2013

DIAMO UN PERCHE' AL CANALONE

     Credo che molti conoscano cosa sia un bene comune: un bene che non dà un’utilità specifica a un utilizzatore specifico, ma che si rende utile per una pluralità di soggetti, una collettività. Per sua natura, nessun privato soggetto (di regola) deciderebbe di costruire un bene comune, demandando la sua realizzazione allo Stato, tramite le c.d. opere pubbliche (accettiamo questa definizione molto superficiale, ndr). 
     Questa piccola premessa serve a comprendere un’opera (faraonica per il nostro comune) che rientra nella suddetta definizione: il canale di scolo, che tanto ci sta a cuore. Questo è un bene comune, ma con una particolarità: è realizzato dallo stato, ma senza utilità comune. Ovvero, dopo un anno dall’avvio dell’opera, non abbiamo ancora notato miglioramenti nel deflusso delle acque o un’utilità particolare dello stesso (quella che doveva essere la sua utilità). Potremmo dire, invece, che ha peggiorato ciò che vi era intorno (strade, impianti luminosi, rivoli naturali, le tantissime piante tagliate per far spazio all’opera). 
     Abbiamo pensato spesso ad un articolo come questo, ma pensavamo che “per costruire un’opera del
genere ci dovesse essere per forza un motivo particolare, non è possibile che qualcuno trovi un progetto del genere e decida di renderlo effettivo, come per sfizio..”. Alla fine ci siamo arresi, per noi è altamente inutile! 
     Ovviamente non lo abbiamo deciso così per caso, ma abbiamo un po’ analizzato ciò che abbiamo sotto gli occhi: un canale che nei periodi di massima piena ha toccato i 15 cm di acqua trasportata (la stessa quantità che defluisce nei vicini rivoli alti pochi cm, in confronto ad un’opera che ha un’altezza di quasi 2 m e una larghezza di 1,5 m!). In più, per la fretta con la quale si è abbandonata l’opera, su cui torneremo, non sono stati collegati al cosiddetto canalone proprio quei rivoli naturali che vi passano intorno e che si sono invece riempiti e hanno spesso inondato le strade (cosa mai accaduta prima in Via Cinquevie e Contrada Murro … ora invece si, quando si dice: miracolo!). In più, nella stessa località Murro, non è stata costruita la vasca di raccolta e smistamento delle acque (detto in maniera povera) che ha portato alla quasi saturazione del canale in questa zona a rischio di esondazione dello stesso. 
     Ma, ahimè, non è finita qui. I lavori sono sospesi da 7 mesi! Le strade sono prossime alla disintegrazione e mancano ancora misure di sicurezza ai lavori, che intanto sono stati sospesi (le reti rosse, ottenute grazie alla petizione da noi stessi eseguita, sono già state spazzate via dal maltempo, dimostrandone tutta l’inefficacia!). 
     Ci sono molti dubbi, inoltre, su come sia stata realizzata quella parte dell’opera già terminata e, in più, l’illuminazione pubblica, ripristinata dopo lungo tempo, spesso ancora ci abbandona, “permettendoci di ammirare le stelle in cielo”. 
     La situazione, quindi, sembra essere non proprio quella a cui si pensa parlando di un un’opera volta al bene della collettività. Vorremmo quasi un qualcosa che ci dimostri l’utilità di questa opera (ma nel caso in cui fosse una catastrofe non è che ci teniamo poi tanto, sia chiaro!), quindi, non ci resta che dire: ma perché avete avviato questa costruzione se, dati alla mano, non serve a niente???

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un riassunto della situazione ottimo

Anonimo ha detto...

E' inutile questo canalone