Oggi, 30 giugno, alle ore 17, presso le Scuole Medie di Roccaromana, si è tenuta la conferenza stampa per la firma del protocollo d'intesa tra la Pro Loco di Roccaromana e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), che opera a livello nazionale dal 1922. L'accordo prevede un'attività di sensibilizzazione e prevenzione sul territorio locale, attraverso progetti rivolti alle scuole in merito alla lotta contro il fumo e all'educazione alimentare.
Di seguito sono riportate alcune foto della conferenza
sabato 30 giugno 2012
VICINO L'EX DISCARICA....
giovedì 28 giugno 2012
SECONDA EDIZIONE DEL BEER FEST ALLO SMASHING DI ROCCAROMANA
Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Lo Smashing Club di Roccaromana organizza per il 29-30 giugno e 1 luglio la Festa della Birra, in cui si potrà gustare della buona birra alla spina (e non solo) accompagnata dalla musica dei giovani artisti che si esibiranno durante le tre serate dell'evento. Ci sarà sicuramente da divertirsi bevendo in compagnia e ascoltando buona musica. Non mancate!
mercoledì 27 giugno 2012
SASSOLINO NELLA SCARPA - NUMERO GIUGNO 2012
- Il Milite (dal costo) ignoto
- Il prossimo canale di scolo? Al pozzillo....
martedì 26 giugno 2012
DR. WHY
Un nostro lettore matesino ci informa del suo evento... In premio un viaggio per sei persone.
L'evento si svolgerà alla pizzeria "Ai Seponi", Piedimonte Matese
domenica 24 giugno 2012
ORIGINE DEL RISO
Mitologia e folclore dell’Asia, culla della civiltà del riso, hanno perpetuato molte tradizioni orali sulle origini della risicultura. Proprio le immense distese d’acqua dell’Estremo Oriente , videro l’origine e la crescita del riso ed intorno a questo fenomeno si sono sviluppati aspetti religiosi ed ogni sorta di fenomeno sociale. Quanto alla sua origine reale, di questa graminacea, reperti fossili di circa cinquemila anni a.C. sono stati rinvenuti nella valle del Fiume Azzurro (Yang Tze) il fiume più lungo dell’Asia. Molte sono le storie tramandate oralmente sull’origine ultraterrena del riso. In Vietnam si racconta di un sovrano che, prossimo a lasciare la vita terrena, avesse ordinato al primogenito di trovare un ‘piatto, ricco e gustoso degno di un re’ da poter essere seppellito con lui e venire offerto ai sui antenati. Invano il primogenito provò a trovare tale piatto e fu il figlio minore che presentò al Sovrano una torta di riso rotonda come il cielo da sovrapporre ad un’altra quadrata come la terra, con interposto uno stato di carne. Il sovrano fu cosi contento e soddisfatto che lo nominò suo successore ed il piatto, accora oggi, rappresenta il pasto principale Vietnamita dal nome banh chung. Storie come queste sono molto frequenti in Cina, considerata la terra natia di questo bianco cereale. Si narra che nel 2.800 a.C. l’allora imperatore cinese Chin-Nong, con un’ordinanza imponeva a tutta la famiglia imperiale di presiedere alle cerimonie per le semine, ma solo lui poteva assistere a quella del riso. Questo aspetto sacrale era ed è molto diffuso nell’arcipelago indonesiano, dove ancora oggi ci sono dei ‘sacerdoti del riso che indicano i giorni e le ore più propizie per iniziare le fasi per la coltivazione di questa graminacea’. Il racconto che verrà presentato sul prossimo numero del Sassolino, narrerà l’origine del riso, proprio nell’area Indonesiana, attribuendo l’origine del riso al figlio di un crudele sovrano di Bali che, ucciso in un complotto, da vita al bambino uscito dalla sua bocca.
Nella maggior parte dell’Indonesia, sono molto diffusi i racconti tradizionali e credenze che fanno riferimento al culto della fertilità connessa a quella del riso. Il racconto balinese, in cui appare la figura della dea Sri, dea del riso maturo e del raccolto, si rivela particolarmente interessante in quantochè mostra gli stetti legami che i balinesi hanno conservato con la tradizione culturale indiana, in particolare vedica. L’etnia balinese ha conservato, infatti, una cultura di tipo induista non contaminata dall’Islam, basata sul culto degli antenati e delle forze della natura. Le divinità e gli esseri sovrannaturali coinvolti nel racconto – oltre a Visnu (divinità maschile prorettrice del mondo), Siwa (re della danza), Indra (signore della folgore e dio del temporale) – sono Siti, divinità vedica protettrice dell’agricoltura; Sri, rappresentante della fortuna e della prosperità, e moglie di Visnu; i gandarwa, personaggi della mitologia indiana e spiriti maschili della natura; Tjitranggata e Trjitrasena, entrambi personaggi secondari del Mahabarata, il famoso poema epico dell’India antica.
Interessanti temi mitici si prospettano in questo racconto. La prodigiosa nascita del bambino, Pretu, dalla bocca del sovrano morto, è un evento che non si riscontra in altri racconti mitici sull’origine del riso in Indonesia. Nonostante i riferimenti a miti di origine indiana, nel racconto vi sono aspetti di cultura tipicamente balinese, quali, ad esempio, l’accenno a mangiare il riso insieme al granturco e alla cassava. Altro tema interessante è la provenienza ultraterrena del riso. Qui ad inviare i chicchi di riso bianco è il dio Kesuhun Kidul sommo dio nella religione induista balinese e protettore del riso.
Questo mito balinese presenta una differenza rispetto ad una corrente tradizionale che generalmente non conferisce al mito della nascita del riso alcuna connotazione ultraterrena. Infatti altri miti fanno riferimento ad una ‘nascita’ di origine umana, realizzatasi in seguito alla decomposizione di parti del corpo che variano da mito a mito: a volte è il pube, a volte il seno, a volte gli occhi.
PULIAMO IL BORGO : 2° ED.
Sabato scorso, 9 giugno, nel pomeriggio,
l’associazione Il Sassolino ha rinnovato la manifestazione Puliamo il Borgo,
già tenutasi nel mese di gennaio. Il gruppo ha proceduto a una visitazione
integrale di tutti i vicoletti, dialogando con le persone che vi abitano,
documentando la visita con fotografie e segnalando delle situazioni che a
nostro avviso risultano indecorose.
Schematicamente procedo all’indicazione
delle note di merito:
…….e delle
note di demerito:- Le strade più frequentate sono pulite e decorose: fornite di cestini per la spazzatura;
- I cassonetti per la raccolta differenziata sono opportunamente riempiti;
- Alcune case pericolanti sono state messe in sicurezza e fornite di materiali edili necessari;
- I vicoli più addentrati risultano in alcuni casi trascurati, cosa che ha evidentemente indotto la popolazione locale all’ulteriore abbandono di rifiuti;
- Molte abitazioni risultano pericolanti e quindi pericolose per i passanti;
- Molte abitazioni, oggetto di furto, fungono ormai da grandi cassonetti per ogni genere di rifiuti;
- Alcune
abitazioni, nella decorazione, non rispecchiano l’adesione a un presunto piano
regolatore.
Il nostro gruppo ha segnalato le case che
necessitano una revisione, ostruendone, almeno simbolicamente, l’ingresso.
Invitiamo, pertanto, l’amministrazione a
prendere atto della situazione: a contattare i proprietari, in gran parte gli
eredi, delle abitazioni e a indurli a mettere in sicurezza le case oppure di
lasciarle al Comune, in modo che possa procedere alla manutenzione.
Invitiamo altresì l’amministrazione a
presentare un piano di rivalutazione del Borgo.
N.B.: Sul blog
del gruppo Il Sassolino e sul contatto face-book sono visibili le foto scattate.
EDITORIALE - NUMERO 20
“Piove,
governo ladro!” è una esclamazione umoristica che si sente di solito in
determinati contesti, quasi come un voler attribuire alla classe politica che
ci governa, appunto, persino la colpa dell’evento meteorologico.
Nel nostro
caso, il colpevole ovviamente non è il governo nazionale, ma chi di dovere ha
tardato a raggiungere quei luoghi di Pietramelara maggiormente invasi dalla
pioggia di una decina di giorni fa. Al fine di scongiurare altri episodi come
questo in futuro, vi proponiamo la testimonianza scritta di un nostro lettore
in merito all’accaduto, il quale ci ha inviato un articolo, che tra poco
leggerete, in cui racconta dal suo punto di vista cosa è successo nella zona in
cui abita quando c’è stata la pioggia forte… Ma non è solo questo particolare a
caratterizzare questo numero di giugno.
Oltre ai
“vecchi” collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione del giornalino,
nell’ultimo periodo (e precisamente
quello post elezioni), alla nostra Redazione e Associazione si sono aggiunti
alcuni elementi nuovi, sia di Roccaromana che di Pietramelara, i quali grazie
alla loro esperienza, non solo ci arricchiranno culturalmente ma
contribuiranno ad indicare la linea
verso la quale si muoverà il nostro giornale. Il primo è l’articolo della neo
Vice Direttrice Antonia Chiodi, che tratterà dello stato psicologico dei
terremotati dell’Emilia in una situazione per loro difficile da vivere; il
secondo è quello di Francesco Del Monaco, che continuerà al mio posto la
Rubrica della Cultura, cominciando con una serie di pubblicazioni a puntate su
storie mitologiche orientali che molto
hanno in comune con la nostra tradizione occidentale. Tutto questo amplierà
decisamente l’orizzonte del nostro giornalino, con l’apertura verso nuovi confini geografici.
Inoltre colgo
l’occasione per ricordare la nostra partecipazione alla Stracittadina di
Pietramelara del 16 giugno, su invito di “I Giovani Crescono”, neonata
associazione di cui già ci siamo occupati nello scorso numero, dove abbiamo
presenziato con un gazebo. La Stracittadina ha riscosso un buon successo, e
sono state coinvolte non poche associazioni. Noi, che abbiamo avuto l’occasione
di trascorrere insieme una giornata
diversa, ne abbiamo anche approfittato per raccogliere alcune adesioni. Infine
da segnalare che sul nostro blog sono state lanciate due nuove rubriche molto
interessanti, il Sassolino Curioso e il Sassolino dal Mondo, in cui potrete
trovare nuove tipologie di argomenti che finora non abbiamo mai trattato.
La nostra
Associazione, unita al nostro mezzo di informazione cartaceo e informatico, sta
accogliendo sempre più iscritti e simpatizzanti; la chiave di svolta è, ancora
una volta, superare i confini di Pietramelara e collaborare con le istituzioni
al fine di portare qualcosa di buono nei nostri paesi. Non mi resta che
augurarvi buona lettura e ribadirvi la nostra disponibilità ad accettare
qualsiasi vostro consiglio, critica, articolo… insomma qualsiasi cosa che ci
dia la possibilità di crescere maturando.
PUZZA PUZZA MA QUANTO PUZZO!
Contrada 5 vie
non è mai stata un posto importante del paese. Sarà che è campagna, sarà che ci
abita non molta gente, uno riesce anche a sopravvivere con una raccolta
differenziata fatta ogni 5-6 giorni, con un piccolo temporale che si trasforma
in alluvione causa mancata pulizia delle fognature, ma c’è un problema che
proprio non riusciamo a sopportare: la puzza. La costruzione del “canalone”,
infatti, ha causato il blocco della discesa d’acqua e più nei rivoli che
costeggiano i vari campi, e mettendo che negli stessi vengono dirottate molte
fosse biologiche di case che non dispongono della rete fognaria (sembra strano,
ma ci sono ancora questi problemi), fatto sta che ormai il pomeriggio non si
può più girare in strada senza rimaner nauseati dall’odore che proviene da
questi rivoli, costringendo spesso noi abitanti a tener chiuse le finestre
durante le calde ore giornaliere. Soltanto il vento ci aiuta di tanto in tanto,
non sembra dello stesso avviso chi di diritto, più volte sollecitato a trovare
una soluzione al problema, cosa che, a giudicare dallo stato attuale, non
sembra esser stato fatto. Chiediamo quindi una rapida soluzione, almeno questo:
faremo finta di non aver visto il bidone del vetro strapieni da qualche mese, i
fossi usati come discariche, le aziende agricole (le chiamiamo così …) che non
sversano a dovere, i cani randagi, la differenziata che tanto differenziata non
è, almeno toglieteci la puzza. Il respiro era stato libero fin’ora.
UN TEMPORALE
Queste 4 foto sono state scattate dopo quella famosa pioggia di alcuni giorni fa: giudicate voi
Può un
temporale primaverile, un temporale nella norma, mettere in ginocchio gli
abitanti delle campagne di Pietramelara? Si, si può. È successo lunedì 11
giugno.
Molti
cittadini, dopo una perturbazione, durata non più di mezz’ora, si sono ritrovati
letteralmente con l’acqua alle ginocchia. Garages, cantine e sottoscala sommersi di acqua piovana e in
alcuni casi non solo, ma anche di fango e immondizia. Tutto ciò perché le
nostre condotte fognarie e i nostri fossi non sono puliti, ma di tanto in tanto
spolverati e ricoperti di disinfettanti. Giusto per buttarci un po’ di polvere
negli occhi. Per farci credere che tutto sia svolto in regola e che soprattutto
tutto vada bene, ma purtroppo non è così. Basta un temporale per far crollare
tutto…far venire tutto a galla, compreso i rifiuti.
Giù al
Pozzillo, zona conosciuta da tutto il paese, da un sentiero, ormai coperto da
sterpaglie, rovi, spazzatura è venuto fuori oltre tanta acqua anche una grande
quantità di fango.
Ma non è stato
l’unico caso, anche in via Cinque vie c’è stato lo stesso avvenimento, però lì
la colpa è stata di un canale un po’
troppo stretto, che non ha retto alla grande massa d’acqua e ha straripato,
riversando fango e acqua per le strade. Inutile è stata l’allerta agli organi
di competenza, inutile comporre ripetutamente il numero dell’ufficio della
protezione civile locale o dei vigile urbani. Nessuno rispondeva. Inutile
chiamare il comune. Era chiuso. E per l’ennesima volta i cittadini di
Pietramelara, hanno dovuto armarsi di pale, scope, stracci e di tanta tanta
pazienza e spazzare via tutta l’acqua oltre che la tanta amarezza.
La visita dei
vigili urbani è stata quasi inutile,
quando ormai tutti avevano finito di sistemare i danni provocati dall’acqua… Pietramelara
non ha bisogno di una semplice “affacciata”, Pietramelara ha bisogno d altro…
UN’ECONOMIA BUONA
Cari
sassolini, questo mese vorrei intrattenervi sul significato della parola “economia”, ripetutamente in primo piano negli ultimi tempi. E’
possibile impegnarsi perché questa parola ritorni al suo originario
significato? Ossia, semplicemente quell’insieme di attività volte a produrre,
distribuire e consumare beni e servizi per l’umanità? Ripulendola da tutte le
“incrostazioni” venutasi a formare?
Non
è semplice in breve tempo, in quanto una “buona economia” abbisogna di uomini
altrettanto buoni e capaci, non certamente di speculatori, pseudo finanzieri o
imprenditori gretti ed incapaci. Proprio nelle ultime settimane nella nostra
zona è venuto alla ribalta il caso di un’altra “cattedrale” nel deserto,
settore manifatturiero, la quale doveva diventare uno dei “polmoni”
occupazionali più fertili per la nostra area con alto indice di disoccupazione
giovanile. Ed invece i lavoratori sono
stati “scaricati” dopo l’ennesimo “flop”. Partiamo dal punto di origine:
parlare come facciamo da anni di avere a Pietramelara un’area industriale è
come affermare che il “nostro cane parli”! Non so chi, tanti anni orsono, ha
“battezzato” l’area dei “Pantani” come zona di sviluppo industriale! Ma l’avete
mai vista una vera zona di insediamento industriale? I politici locali e non
solo questi, anche quelli che prendono gettoni di presenza in provincia o in
regione, quelli di ieri come quelli odierni, dovrebbero fare un attento esame
di coscienza, o per lo meno informarsi di più su come dovrebbe essere una “zona
industriale”. Quante aziende in questi decenni sono sorte e poi morte dopo
pochi anni o mesi addirittura? Una trentina di anni orsono, ricordo, come una
cooperativa agricola a pochi chilometri da Pietramelara, doveva diventare,
nelle intenzioni dei “capoccia” che intervennero alla sua inaugurazione, una
nuova Cirio! Potrei continuare ancora ma preferisco non infierire su una classe
politica “sorda e cieca”, famelica unicamente di consenso elettorale, il quale
per fortuna sta svanendo…
Gli
imprenditori dovrebbero veramente rischiare in prima persona e scommettere su
innovazione e produttività; gli operai a
loro volta impegnarsi affinchè la propria azienda sia non un “nemico” bensì la
casa comune nella quale impegnarsi e sacrificarsi per affermarsi e sviluppare
le proprie attitudini; i rappresentanti sindacali tutelare e vigilare
sull’applicazione di tutte quelle norme vigenti in materia attenendosi
esclusivamente a questo senza invadere il campo politico; i politici a loro
volta, incentivare e valorizzare le ricchezze del territorio nel rispetto della
legalità e dell’ambiente, favorendo uno sviluppo sostenibile e sicuro!
E’
difficile impegnarsi su queste poche regole? Altra domanda che vi sottopongo:
perché nel Mezzogiorno non si è sviluppato il sistema cooperativistico? Eppure
vi sarebbero tante opportunità, per i giovani, in modo particolare, in tutti i
settori economici: dai servizi, alla distribuzione, al terziario, ecc.
Se
non cambiamo il nostro modo di ragionare su tali temi, è inutile lamentarsi
sulle condizioni del Sud, è inutile piangersi addosso, è inutile dire “da noi non funziona nulla…”.
Nel
frattempo vi consiglio di leggere le poche pagine di un libro: “L’economia buona di Emanuele Campiglio –
Bruno Mondadori Editore – Eur 14,00”.
Buona Lettura!
venerdì 22 giugno 2012
PROBLEMI DI SANITÀ PUBBLICA LEGATI AI CANI RANDAGI E INSELVATICHITI
Visti i quotidiani disagi
provocati dal randagismo in alcune aree del nostro paese, vorremmo porre
all’attenzione di tutti un recente documento dell’ISTITUTO SUPERIORE DELLA
SANITA’ che si è espressa in merito a tale problema.
Nelle prime righe il documento
recita: “Quello del randagismo è un fenomeno composito: non è possibile
dividere la popolazione canina in due grandi categorie. quella dei cani con
padrone e quella dei cani randagi”; e in merito ai cani vaganti: “Per il tipo
di vita che conducono, per le possibilità di contatto che hanno con animali
domestici, selvatici e con l'uomo, per la frequentazione di discariche di
rifiuti e dintorni di macelli, possono sostenere il ruolo di interfacce
ecologiche fra ambienti rurali ed urbani. Possono, cioè, essere responsabili del passaggio di agenti
patogeni fra differenti ecosistemi. […] li espongono al rischio di assumere agenti
patogeni vari (ad esempio: Echinococcosus granulosus, Mycobacterium, Brucella),
nonché micro-organismi antibiotico-resistenti e di contribuire cosi al loro
mantenimento ambientale ed alla loro disseminazione. La mancanza di ricoveri e
le abitudini crepuscolari o notturne li rendono particolarmente esposti agli
artropodi ematofagi, facilitando così il mantenimento e la diffusione
ambientale di agenti quali Rickettsia conori e Leishmania, mentre i
rapporti di predazione esistenti con altre specie selvatiche o sinantropiche
possono contribuire al mantenimento ambientale di agenti che, almeno in Italia,
è estremamente difficile trasmettere all'uomo, quali Trichinella”.
Il documento continua dicendo:
“Altri aspetti di sanità pubblica legati alla presenza di cani vaganti sono
dati dagli attacchi all'uomo, dagli incidenti stradali provocati da cani, dalla
contaminazione ambientale (deiezioni. spargimento di Rifiuti, rumore) e
dall'azione da questa svolta a favore dei ratti, dai problemi in caso di
calamità, dai problemi in caso di sicurezza del lavoro”.
Infine il capitolo inerente alla
Contaminazione ambientale: “I cani vaganti, randagi ed inselvatichiti possono
essere causa di contaminazione ambientale in vari modi: deiezioni, diffusione
di pulci ed altri ectoparassiti, dispersione di immondizie, produzione
di odori e di rumori sgradevoli. Infine, una volta morti, gli
stessi cadaveri sono elemento di contaminazione. Le deiezioni animali
costituiscono il problema più eclatante e di maggior rilievo dal punto di vista
sanitario. Attraverso esse, possono essere trasmesse all'uomo svariate forme
infettanti. Vanno ricordate le zoonosi parassitarie, fra le quali
I'echinococcosi, l’idatidosi e la Lurva niigrans viscerale, mentre la Larva
migrans cutanea rappresenta un certo rischio soprattutto per i bambini
che giocano in luoghi frequentati dai cani (es. parchi pubblici)”.
In merito possiamo solo
sollecitare le autorità competenti affinchè cerchino di risolvere quanto prima
questo problema. Tutti possiamo segnalare tali casi al Servizio Veterinario
Territoriale per tramite del dott. Giuseppe Leonardo (num. Tel. 0823 869750
oppure 335 586759); i cani verranno in seguito sterilizzati.
I SASSOLINI NELLA SCARPA (22/06/2012)
- Per la giornata del Soldato di Pace del 21 giugno sono spuntate per il centro del paese e già da diversi giorni tantissime bandiere tricolori. Oggi non sono state ancora tolte. Ma non toglietele, può darsi che portino fortuna per la nostra nazionale all'Europeo. Forza Italia!!!
- Da qualche giorno, nell'incrocio tra via Angelone e viale Europa, si svolta senza problemi e non c'è neanche la sosta selvaggia in curva. Ma solo perchè un'attività lì nei pressi è momentaneamente chiusa!!!
- Da qualche giorno, nell'incrocio tra via Angelone e viale Europa, si svolta senza problemi e non c'è neanche la sosta selvaggia in curva. Ma solo perchè un'attività lì nei pressi è momentaneamente chiusa!!!
IL CASO ALDROVANDI
Il sassolino non si occupa quasi
mai di cronaca nazionale, ma capita che ci siano degli avvenimenti che ci
rendono partecipi, tanto da sentir il dovere di diffondere la notizia, il
nostro parere.
Ieri, 21 Giugno, c’è stata la
sentenza definitiva sulla morte di Federico Aldrovandi. Un ragazzo come noi,
che fu colpito ripetutamente, fino a morire, da 4 agenti di polizia, in un’estate di 7 anni fa. Si è avuto, dopo
tanti anni, una condanna, 3 anni e 6 mesi di reclusione ai quattro agenti
incriminati.
E pensare che la notizia, per
molti anni, è stata pubblicata solo dal blog di Grillo, il primo e l’unico ad
interessarsi del caso. Lì, dove la madre incominciò a combattere l’omertà delle
forze dell’ordine, che dichiaravano morto il ragazzo in carcere, senza che
nessuno di loro lo avesse colpito.
Dopo molti anni si è avuto
giustizia, una piccola giustizia. Almeno, è un piccolo passo avanti.
Invitiamo tutti ad interessarsi alla vicenda, e alle molte altre che aspettano ancora giustizia.
La notizia riportata da
Emergency:
La Cassazione ha deciso: la sentenza
di condanna per l’omicidio di Federico Aldrovandi, ‘Aldro’, è definitiva. 3
anni e sei mesi per i quattro poliziotti che la sera del 25 di settembre del
2005 bloccarono e picchiarono il giovane diciottenne nel parchetto
dell’ippodromo di Ferrara.
La quarta sezione della Cassazione ha
respinto il ricorso della difesa dei quattro in una vicenda che fin dall’inizio
ha visto depistaggi e gravi mancanze da parte degli inquirenti. Amnesty
international ha commentato ieri il caso affermando: si è trattato di ”un lungo
e tormentato percorso di ricerca della verità e della giustizia”.
L’organizzazione per i diritti umani ha rinnovato ”solidarietà e vicinanza ai
familiari di Federico Aldrovandi, che in questi anni -si legge in una nota-
hanno dovuto fronteggiare assenza di collaborazione da parte delle istituzioni
italiane e depistaggi dell’inchiesta”.
Uno degli avvocati dei poliziotti era
Nicolò Ghedini, che ancora una volta non ha perso l’occasione per descrivere il
giovane ucciso come un consumatore abituale di droghe, ritornando sul
depistaggio iniziale della questura di Ferrara.
giovedì 21 giugno 2012
THE GREEN CARPET
In Francia, per festeggiare i 10 anni di un programma di arte e ambiente, nel paese di Jaujac, hanno inventato questa nuova forma di coesistenza.
A dimostrazione che anche piccoli centri possono essere culturalmente innovativi.
Fonte: http://www.streetartutopia.com/?p=6926
A dimostrazione che anche piccoli centri possono essere culturalmente innovativi.
Fonte: http://www.streetartutopia.com/?p=6926
mercoledì 20 giugno 2012
sabato 16 giugno 2012
WELCOME (AGAIN) SOCIAL ERA
Che il mondo sia passato alla fase virtuale lo sapevamo già da un po’, ma che si fanno sempre più massicce le dimensioni di questo universo parallelo lo scopriamo di anno in anno.
Facebook, Twitter, LinkedIn, ma anche Youtube, Instagram, Google+ e l’inesauribile attività di blogging sono generatori di un’affascinante e intricata nuova tipologia di rapporti umani, stili di vita e abitudini che non nascono sulla scia della "novità", ma che sono stati acquisiti e fatti propri, senza forse che nemmeno ce ne accorgessimo.
Mark Zuckerberg, ormai quotato in borsa, conta solo in Italia circa 21 milioni di iscritti; il mondo frenetico di Twitter è in pole position in quanto a ricerche rispetto a Bing e Yahoo messi insieme, oltre a veicolare più di 750 tweet al secondo. Dal milione di gruppi e due nuovi membri ogni secondo di LinkedIn al numero esorbitante di visualizzazioni su Youtube; dalle cinque milioni di immagini caricate tramite Instagram ai tre milioni di nuovi Blog aperti ogni mese.
Cifre da capogiro, nuovi termini sempre più anglofoni entrati nel nostro vocabolario, voglia di esserci, di mostrarsi, ma anche di innovazione e di corse per stare al passo con i tempi.
Non c’è niente di più eccitante della scoperta, questo è vero, basta però non dimenticare che la vita non acquista colore attraverso un upload fotografico, che la propria storia non si narra attraverso un tweet o si apprezza con un like. Sarà retorico e fuori tempo, ma per una stretta di mano o uno sguardo non c’è social era che tenga.
venerdì 15 giugno 2012
mercoledì 13 giugno 2012
QUANDO LA TERRA TREMA
Durante un sisma a venir giù non sono solo calcinacci e campanili, c’è qualcosa di molto meno pesante che si sgretola. Non alzerà polvere, non farà tanto rumore, ma la perdita del senso di sicurezza crolla esattamente come una qualsiasi costruzione.
Sono sotto gli occhi di tutti le immagini di ferro e cemento che non hanno retto, che si sono arresi all’ira della natura. Sciacalli mediatici le continuano a mostrare, riempiono palinsesti e annaffiano lo share ribadendo il concetto di sicurezza, andando ben oltre il normale principio di informazione e non curandosi affatto che dietro giochi televisivi ci sono anime in pena, che assieme alla paura subita stanno cercando di elaborare un lutto che non è necessariamente fisico.
Chi perde la propria abitazione o la vede lesionata, si sente privato della sua stessa identità, colpito nell’intimità del focolaio familiare che da tutto dovrebbe proteggere. Quel portone che fino a pochi istanti prima lo si chiudeva lasciandosi alle spalle i problemi che un giornata di lavoro o di studio portano con sé, si trasforma nel varco di fuga, nell’unico sbocco per ritornare a respirare quando tutto intorno trema.
Le ansie e le paure sembrano prendere il sopravvento. Gli esperti indicano con PTSD (acronimo inglese che sta per Disturbo Post-traumatico da stress) quell’atteggiamento tipico delle persone che a seguito di un forte trauma vedono compromesso il proprio funzionamento sociale o lavorativo in maniera significativa. Rivivere persistentemente l’evento traumatico, evitare stimoli sociali associati ad esso e un aumento di attività fisiologica come difficoltà di addormentarsi o concentrarsi, sono solo tre dei sintomi.
Come si fa a rimettersi in piedi?
Il sostegno agli sfollati da parte dello Stato non dovrebbe solo riguardare settori meramente economici; alle famiglie coinvolte non basta non pagare l’IMU, non risolve tutto un indennizzo o una proroga dei pagamenti. Servono piani di sostegno psicologico integrato che non scemino in poche settimane, serve un nuovo orizzonte al quale guardare fiduciosi mentre a venir meno sono proprio i pilastri dell’esistenza di ciascuno.
martedì 12 giugno 2012
LA DIFFERENZA TRA SUNNITI E SCIITI NELL'ISLAMISMO
Tra
le parole più ricorrenti che ascoltiamo con riguardo al mondo arabo è la
presenza di due tipologie principali di musulmani, ovvero sciiti e sunniti.
Differenza non di poco conto, se pensiamo che molte delle guerriglie interne ai
vari paesi del medio oriente (Siria, Iran, Iraq, Bahrein) sono state scatenate
dalla presenza al governo di una di queste frazioni, che però rappresentavano
soltanto una piccola frazione della popolazione totale (appartenete all’altro
credo). Spieghiamo quindi, brevemente, questa differenza, a prima vista molto
accessibile.
Riassumendo
brevemente il perché della separazione, agli inizi della storia islamica c'è
stata una discussione politica su chi dovesse condurre i musulmani. Quelli che
oggi sono chiamati sciiti pensavano che alla testa dell'Islam dovevano
esserci i discendenti del profeta. Quelli che oggi sono chiamati sunniti
credevano invece che a dover guidare la comunità islamica dovessero essere le
persone più indicate.
I
Sunniti sono i seguaci della corrente di maggioranza dell’Islam. Il nome deriva
da sunnah che significa “tradizione”
e sunniti sono pertanto i musulmani che si riconoscono nella tradizione.
In
realtà, da questo punto di vista, sarebbero sunniti anche gli sciiti che, come
tutti i musulmani, fanno riferimento, oltre che al Corano, anche alle parole,
alla vita e agli atti (hadit) di
Maometto testimoniati appunto dalla tradizione.
Ma
la differenza fondamentale fra la componente maggioritaria e quella minoritaria
della comunità islamica riguarda la presenza e il ruolo della gerarchia
religiosa. L’Islam infatti non è mai stato strutturato come la chiesa
cristiana, con patriarchi o papi, ed i sunniti riconoscono come autorità
religiosa la comunità dei fedeli, come una forma di autodeterminazione ma nel
rispetto dell’affermazione di Maometto: “La comunità dei credenti non si
accorderà mai su un errore”. Gli sciiti o shia rappresentano la minoranza,
staccatasi dal gruppo più consistente dei sunniti dopo la morte di Maometto.
Fu
la ricerca di un suo successore a provocare tale scissione.
Gli
Sciiti sottolineano il ruolo particolare di Alì come nuovo leader dopo
Maometto, lui che di Maometto era cugino. Questi fanno proseguire la serie dei
loro iman con i diretti consanguinei di Alì. La fede nell’iman assunse molto
presto una componente sacra e fu associata alla fede nell’ ”atteso” alla fine
dei tempi.
Nacque
così una fede nel redentore che era ed è accompagnata da utopie sociopolitiche.
Perciò
la storia della shia è stata sempre caratterizzata da inquietudine religiosa e politica,
ma anche da sincera aspirazione alla salvazione.
Resta
anche il fatto che la divergenza di fondo tra sunniti e sciiti sta nella
determinazione della Sunna, e cioè qual è l’autorità che ha il poter di
dirimere le controversie e di fissare in ultima istanza la credenza o la
pratica religiosa a cui bisogna aderire.
I
sunniti rispondono che è il consenso universale, ma gli sciiti obiettano
che tale consenso universale della comunità musulmana non può costituire
l’ultima autorità, poiché è precisamente tale consenso che bisogna ottenere, e
d’altra parte non vi è nell’islam un concilio o istituzione qualsiasi che possa
stabilire, provocare o constatare tale consenso universale.
Tale base profonda della divergenza tra Sunna e Shiia può spiegare sia le violente lotte tra le due tendenze lungo tutta la storia islamica, sia le tensioni attuali e gli atteggiamenti di tipo politico nelle diverse componenti dell’islam moderno.
Tale base profonda della divergenza tra Sunna e Shiia può spiegare sia le violente lotte tra le due tendenze lungo tutta la storia islamica, sia le tensioni attuali e gli atteggiamenti di tipo politico nelle diverse componenti dell’islam moderno.
lunedì 11 giugno 2012
ECCO LA LISTA DEI PRODOTTI PER RISPARMIARE OLTRE 1400 € L'ANNO SULLA SPESA
Questo è un articolo preso dal sito Io leggo bene l'etichetta, raggiungibile qui: http://ioleggoletichetta.it/, che vi consigliamo di consultare. Riproponiamo qui un loro interessantissimo articolo.
Volete recuperare oltre 1400 € all’anno sulla spesa? Allora seguite IO LEGGO L’ETICHETTA
Siamo tanti consumatori che condividono le loro segnalazioni. Per
prima cosa vi siete iscritti alla newsletter? basta compilare il form
che trovate in alto sulla vostra destra.
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Tramite l’etichetta il consumatore può conoscere il nome e la sede del
fabbricante o del confezionatore o del venditore di un alimento; a volte
il nome dell’operatore è sostituito da un marchio depositato. Per legge
va sempre indicata la sede dello stabilimento di produzione o di
confezionamento: sono proprio queste indicazioni, ossia lo stabilimento
di produzione con riferimento al suo indirizzo preciso, che rivelano
l’origine del prodotto e la sua casa di provenienza, al di là del
marchio che viene utilizzato per metterlo in vendita ad un prezzo più
conveniente.
ECCO LA LISTA DEI PRODOTTI PER RECUPERARE OLTRE 1400 € SULLA SPESA ETICHETTIAMOCI! IO
LEGGO L’ETICHETTA è fatto da tutti voi, è un progetto collaborativo che
vede la partecipazione di sempre più persone che hanno a cuore il
risparmio in tempo di crisi e la ricerca di una maggiore consapevolezza
nel consumo e nel fare la spesa. Questa lista, che continuerà ad essere
aggiornata, (pertanto non consideratela mai definitiva) nasce dal
contributo di tutti e dalle vostre segnalazioni. Ci potrebbero essere
delle correzioni da apportare e delle verifiche da effettuare, in quanto
i produttori potrebbero essere cambiati. Qualora trovaste una
segnalazione errata comunicatecelo scrivendoci a info@ioleggoletichetta.it E
ora continuate con le Vostre segnalazioni di prodotti fabbricati negli
stessi stabilimenti, caricatndo le foto sul sito di IO LEGGO L’ETICHETTA
o sulla pagina Facebook http://www.facebook.com/ioleggoletichetta Iniziamo a risparmiare in maniera intelligente.
Leggiamo le etichette! ETICHETTIAMOCI!
COOP
Lo sapevate che le Fette biscottate Coop sono prodotte da Colussi?
Lo sapevate che le Fette biscottate Coop sono prodotte da Colussi?
Lo sapevate che il riso Coop thaibonnet è prodotto da riso Scotti?
Lo sapevate che il riso linea FIOR FIORE COOP è prodotto dalla Scotti?
Lo sapevate che l’olio extra vergine COOP è prodotto dalla Monini?
Lo sapevate che la birra COOP è prodotta da Pedavena?
Lo sapevate che gli Spaghetti Coop sono prodotti dal Pastificio Corticella?
Lo sapevate che parte della pasta a marchio coop linea “fior fiore ” è prodotta dal pastificio Liguori?
Lo sapevate che la Pasta a marchio coop è prodotta dal pastificio Rummo?
Lo sapevate che le orecchiette e la pasta fresca a marchio coop è prodotta da Pastaio Maffei?
Lo sapevate che molti biscotti Coop sono prodotti da Galbusera?
Lo sapevate che gli Amaretti Coop sono prodotti da Vicenzi?
Lo sapevate che i grissini Grissogiotti Coop sono prodotti da Pan d’Este?
Lo sapevate che una parte dei Wurstel Coop sono prodotti da Wuber?
Lo sapevate che la Pizza surgelata Coop è prodotta da ItalPizza?
Lo sapevate che il Panettone e Pandoro Coop sono prodotti da Maina?
Lo sapevate che il Latte UHT Coop è prodotto da Granarolo?
Lo sapevate che i Pannolini Coop sono prodotti negli stabilimenti degli Huggies?
Lo sapevate che la Carta igienica Coop è prodotta negli stabilimenti Scottex?
Lo sapevate che i Pop Corn e le Patatine Coop sono prodotti da Pata?
Lo sapevate che le Pastiglie lavastoviglie Coop sono prodotte negli stessi stabilimenti Finish?
Lo sapevate che i Plum Cake Linea 1€ Coop sono prodotti da Dino Corsini?
Lo sapevate che il Te Coop in bottiglia è prodotto dalla San Benedetto?
Lo sapevate che il Mix di formaggi grattuggiati Linea 1€ Coop sono prodotti da Parmareggio?
Lo sapevate che le Patate prefritte surgelate Coop sono prodotte da Pizzoli?
Lo sapevate che le Panna da Cucina Coop è prodotta da Sterilgarda?
Lo sapevate che l’aceto di mele bio a marchio coop è prodotto da Ponti?
Lo sapevate che la carne linea Fattoria Natura è prodotta da Amadori?
Lo sapevate che i Crakers Coop sono prodotti da Mavery (Galbusera)?
CONAD
Lo sapevate che la Colomba Conad è prodotta da Paluani?
Lo sapevate che la pasta Conad è prodotta da Rummo?
Lo sapevate che l’orzo solubile BIO Conad lo fa Crastan?
Lo sapevate che il riso Conad è prodotto da Curti?
Lo sapevate che uno dei produttori dei Wurstel Conad sono i Beretta (Wuber)?
Lo sapevate che gli hamburger di prosciutto cotto Conad, sono prodotti da Casa Modena?
Lo sapevate che i Savoiardi Conad sono prodotti da Vicenzi?
domenica 10 giugno 2012
sabato 9 giugno 2012
APPARIZIONI DI MEDJUGORJE : REALTA', "TRUFFA" O DEMONIO?
Riflessioni del Prof Raffaele De Nuccio in merito alle apparizioni di Medjugorje.
Il Sassolino ospita da qualche tempo con un apposito banner sulla home page il canale personale del prof. ; per visualizzare tutti i suoi video cliccate sull'immagine.
Nel frattempo ascoltiamo le ultime sue riflessioni in merito alle apparizioni della Madonna a Medjugorje: è una truffa speculativa, una reale apparizione o addirittura chi è apparso è il demonio?
PARTE 2 :
PARTE 3 :
venerdì 8 giugno 2012
MERCATINO DEL RIUTILIZZO (SECONDA EDIZIONE)
Cari lettori de 'Il Sassolino', vi comunichiamo che il circolo di Legambiente Pietramelara organizza per domenica 17 giugno la seconda edizione del Mercatino del Riutilizzo. La nuova edizione, dopo la prima che si tenne nel mese di gennaio, avrà luogo domenica 17 giugno, dalle ore 9.30. nel piazzale delle scuole elementari. Il ricavato, fanno sapere gli amici dell'associazione ambientalista e unito allo stesso della passata edizione, sarà destinato all'acquisto di un gioco da installare sul parco giochi sito in località Aprovitola. Tutti possono dare il proprio contributo. Infatti se qualcuno possiede a casa degli oggetti inutilizzati ma comunque in buono stato può fornirli al circolo di Legambiente. Per la precisione può portarli al deposito bibite del Sign. Zeppetella Saverio in via Monforte (telefono 3937311580). Davvero una interessante iniziativa quella di Legambiente Pietramelara
sabato 2 giugno 2012
CONSIDERAZIONI SULLA FESTA DEL 2 GIUGNO
Qualche giorno fa scrissi l'articolo Ma che paese siamo? in cui parlai della parata militare sobria del 2 giugno. Le polemiche non sono mancate perchè, sobriamente o no, oggi si festeggia. E' vero che si tratta di una celebrazione ridotta in memoria delle vittime del terremoto come hanno specificato Napolitano e soci, ma per la maggior parte degli italiani forse oggi non si doveva festeggiare, per una questione di immagine, rispetto e anche perchè ci fu un precedente molto simile, quello del 1976 (il terremoto nel Friuli).
Va precisato comunque che la festa del 2 giugno non è la festa della parata militare, ma quella della Repubblica. Come sappiamo tutti, il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Ma, al di là del significato storico di questa giornata, senza dubbio la manifestazione più simbolica resta la parata militare. L'Italia, oltre al recentissimo terremoto che ha devastato l'Emilia, è alle prese da tempo con altri problemi. La parata è uno schiaffo, ad esempio, ai precari. Per organizzarla servono più o meno 3 milioni di euro. Tanti, troppi. Con gli stessi soldi spesi per organizzarla si potrebbe assicurare ai precari l'indennità di disoccupazione. Inoltre la festa della Repubblica andrebbe dedicata al lavoro, a chi lo perde e a chi è costretto a far fronte alla grande emergenza sociale causata dalla crisi, e non allo sfoggio dei carri armati e delle varie forze di difesa (che, almeno in questa occasione, sarà più contenuto). Sapete però qual'è il paradosso? Che la Costituzione italiana ripudia la guerra ma ne mette in mostra i protagonisti festeggiando se stessa...
Nonostante tutto, evviva l'Italia!
Chiudo con una frase di Luigi Sturzo, in un discorso al Senato della Repubblica del 27 giugno 1957: 'La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà'.
Nonostante tutto, evviva l'Italia!
Chiudo con una frase di Luigi Sturzo, in un discorso al Senato della Repubblica del 27 giugno 1957: 'La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà'.
venerdì 1 giugno 2012
IL PALCO PER IL CONCERTO DI MADONNA?
No. E' il palco del Papa preparato per l'arrivo di Benedetto XVI a Milano. Molto piccolo e poco appariscente. C'è la crisi
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