Sembra un buffo gioco di parole, ma non è così. Nella madrepatria del Big, dove tutto è di dimensioni che ci lasciano con la bocca aperta e gli occhi sgranati verso il cielo, dove le proporzioni sono dilatate e al limite della normale percezione, sembra stia soffiando vento di cambiamento.
Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, infatti,
ha invitato gli agenti immobiliari a proporre soluzione abitative
caratterizzate da micro-unità. Si tratta di abitazioni da non più di trenta
metri quadrati dotate, però, di tutti i confort.
Il programma pilota del sindaco newyorkese guarda al futuro e si plasma ad una realtà
come quella della megalopoli statunitense dove il 46,3 % della popolazione,
stando all’ultimo censimento, è caratterizzata da nuclei familiari formati da
sole due persone.
Si tratta di una scelta logica e razionale per
rispondere al numero crescente di single e di impiegati “fuori sede” che non
vogliono rinunciare alla riservatezza del vivere da soli, ma che allo stesso
tempo non possono permettersi gli esosi loft di Manhattan.
Un provvedimento lodevole che, se producesse gli
effetti sperati dagli urbanisti, abbatterebbe i costi medi mensili di affitto e
potrebbe essere preso in considerazione anche dal nostro governo.
Che la Grande Mela stia riscoprendo il valore del
“think small”?
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