domenica 23 ottobre 2011

“E’ IN ARRIVO SUL BINARIO…..”

Tanto tempo fa, ma tanto tanto, le nostre opere pubbliche erano un orgoglio nazionale. Mi riferisco, per esempio, alla costruzione della famosa “Autostrada del Sole”, la quale iniziata a metà degli anni ’50, venne inaugurata nel 1960, collegando Milano a Roma, superando ostacoli di tutti i tipi: geografici, locali, politici, ecc.ecc., un’opera che venne ammirata da molti Stati esteri per il suo ardire progettuale e costruttivo. Un Paese come il nostro, cari sassolini, che dalle Alpi si allunga nel Mediterraneo verso l’Etna, era anche inevitabile che le ferrovie diventassero un altro dei fattori unificatrici della nostra storia comune. Prima dell’Unificazione, i 7 staterelli che componevano la Penisola avevano pochi chilometri di strada ferrata, principalmente per collegare siti reali o caserme. Fu nel Regno Sardo che Cavour, arrivato al governo, diede un forte impulso al loro sviluppo ben intuendo la ricchezza che ne poteva trarre il Piemonte, sia economica che sociale. Infatti alla vigilia del 1861, era il Regno di Sardegna ad avere la maggiore rete viaria italica.
All’indomani del processo unitario, fu logico, quindi, dare un nuovo e vigoroso impulso alla costruzione di una rete ferroviaria moderna ed efficiente. Prima di tutto vennero varati progetti volti ad unire il Mezzogiorno al Nord, con la costruzione di una ferrovia che unisse l’Adriatico con il Tirreno per poi salire verso le dorsali appenniniche. Lo Stato italiano impegnato economicamente a dare una struttura unitaria ad un Paese da secoli e secoli diviso, non potè sopportare da solo questo sforzo immane, quindi si rivolse ai grandi investitori esteri, francesi ed inglesi principalmente. In pochi decenni così l’Italia si dotò di un sistema di collegamenti ferroviari, i quali se non potevano rivaleggiare con quelli di Francia e Gran Bretagna, comunque assicurarono i collegamenti interni e lo sviluppo socio-economico.
Durante il periodo fascista ci fu un altro periodo di sviluppo e di modernizzazione delle ferrovie, con l’introduzione anche di vagoni e locomotive futuristiche per quegli anni. Il secondo conflitto mondiale portò inevitabilmente alla distruzione delle ferrovie italiane tra bombardamenti e sabotaggi.
Le ferrovie ritrovarono nuovo slancio nel dopoguerra grazie agli aiuti del famoso “Piano Marshall” e lentamente vennero ricostruite le linee di collegamento sia per i passeggeri che per le merci. Tra gli anni ’60 e ’70 i nostri treni ritornarono in auge per tecnica, trasporto e quant’altro. Furono introdotti i locomotori ETR, tra i quali il famoso “Settebello” che in poche ore collegavano Milano e Roma, quando questo elettrotreno sfrecciava nelle stazioni più piccole tutti erano lì a guardarlo. E in quegli anni chi non ha posseduto, per quelli della mia generazione, almeno un trenino?, sia esso elettrico, di plastica o a carica? A dire il vero ne dovrei avere ancora uno in soffitta, se la moglie non l’ha buttato via, in quanto si sa le donne hanno la capacità di gettare tutto o quasi…., ma questo è un altro discorso.
Se facciamo oggi il raffronto le attuali FS possono essere tutto meno che una società di servizi adeguata! Quando poi parecchie linee sono passate sotto la gestione regionale…., questo sarebbe l’anticamera del federalismo? Treni sporchi, nei quali c’è tutto di più, carrozze obsolete, disservizi, ritardi, insomma si viaggia meglio in India dove i passeggeri sono alloggiati anche sui tetti dei vagoni!
Per quanto riguarda i collegamenti della nostra zona, bè… L’ultima notizia è la soppressione della “Freccia d’Argento” che partendo alle 18.45 da Roma collegava Bari con sosta a Caserta. Avete mai provato a raggiungere da Vairano-Caianello Roma Termini? E’ diventata un’Odissea! Non vi sono più treni per buona parte della giornata. O si parte di notte o niente? Se uno studente o un pendolare deve arrivare a Roma tra le 8.30 e le 9 del mattino è inevitabile il cambio a Cassino! Al ritorno bisogna aspettare i collegamenti delle 16.40, 17.08 ed oltre. Si parte di notte e si arriva a casa egualmente di notte, tra l’indifferenza dei nostri politici di destra, sinistra, centro, centro-destra, centro-sinistra e di altri gruppi del “kamasutra” politico! Cosa abbiamo mai fatto per meritarci costoro? Certo loro viaggiano con le “auto blu” con paletta incorporata, o sui “Freccia Rossa”, non hanno problemi di orari, di lavoro…
Questo mese vi consiglio la lettura dell’orario Trenitalia e, per chi volesse sentire l’orgoglio di come eravamo, “L’Illustrazione Italiana” Eur 7,90 in edicola, dedicata proprio anche alle ferrovie italiane.
Ps: molti sassolini lamentano che i testi che suggerisco sono difficile da reperire! Quanto mai? Se non sono disponibili al momento nelle due edicole e nella libreria locale, ordinateli alle stesse, in pochi giorni saranno a Pietramelara!
Si parte! Buona lettura in” carrozza” dal vostro Giuseppe Polito.

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