Ringraziamo il Parlamento, il governo e il presidente della Repubblica italiani. Si, ringraziamoli per aver fatto saltare milioni di firme raccolte dai cittadini per il ripristino dell’articolo 8 e 18 dello statuto dei lavoratori, distrutti dal governo Berlusconi prima e dal governo Monti poi, e per i quesiti referendari sull’abolizione dei rimborsi elettorali e la diaria (parte del salario) ai parlamentari.
Come ben saprete le camere sono state sciolte, il
governo è caduto, tra qualche settimana
torneremo al voto e proprio per questi motivi milioni di firme raccolte da
associazioni, partiti, movimenti e società civile sono state gettate in un wc a
causa di una norma alquanto obbrobriosa.
E molte persone, intanto, hanno
speso il loro tempo sotto la pioggia,
sotto il sole, tra i gazebo, nelle piazze e hanno investito anche qualche
denaro di
tasca propria perché potessero riaffermarsi alcuni diritti fondamentali del lavoro e della democrazia!
tasca propria perché potessero riaffermarsi alcuni diritti fondamentali del lavoro e della democrazia!
Proprio per questo ricordiamo le 746 firme raccolte a
Pietramelara e altre 97 a Roccaromana
(tutte autenticate e certificate!) da parte de Il Sassolino e di altri
movimenti che condividevano l’iniziativa.
Speriamo almeno
che i cittadini che hanno sottoscritto tali quesiti, quando, a febbraio, si
ritroveranno nel seggio, pronti a esprimere il loro voto, si ricordino di quei
personaggi che hanno vanificato le loro
firme, e quindi i loro diritti.
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