Forse non tutti sanno delle vicende che ultimamente stanno interessando il comune di Presenzano e, indirettamente, anche i comuni limitrofi: ci riferiamo alla realizzazione di una Turbogas (detto anche gassificatore, che dir si voglia) da parte della Edison S.p.a.
I primi pareri a riguardo sono decisamente negativi, a causa della possibile fonte di nocività che questo impianto potrebbe potenzialmente arrecare a tutta la zona circostante, che si estenderebbe su di una superficie enorme comprendente anche la nostra. Comitati cittadini come “NO alla Turbogas” e manifestazioni di piazza (come quella di alcuni giorni orsono che ha visto come protagonisti gli studenti delle scuole superiori dell’alto casertano in quel di Capua, dove si sta cercando di realizzare un impianto simile) hanno ribadito il loro secco no alla costruzione di questa centrale.
Ma cerchiamo di capire più da vicino, in queste poche righe, di cosa si tratta e quali sono i motivi principali che hanno spinto numerose persone ad affermare la loro netta contrarietà. Una turbogas è una centrale termoelettrica a ciclo combinato alimentata da gas naturale; nel caso di Presenzano, il progetto prevede che la centrale abbia una potenza termica di circa 1428 MW e di una potenza elettrica di circa 810 MW (megawatt). Dato che il paese ospita già una centrale idroelettrica (la Centrale Enel), sembra molto pericoloso per l’ambiente e per i cittadini del circondario, tenendo conto delle emissioni di sostanze nocive, tra cui quantità enormi di anidride carbonica che ammonterebbero a 1,6 milioni di tonnellate all’anno e un consistente aumento di polveri sottili che, stando alle stime degli esperti, comporterebbero una crescita della mortalità fino al 3,3%. La salute di migliaia di persone e un paesaggio a vocazione agricola verrebbe pesantemente messo in discussione dall’azione della Turbogas.
Per questo anche Il Sassolino ha deciso di seguire l’evolversi della situazione da vicino, partecipando alle varie manifestazioni e conferenze sul tema e sostenendo coloro che si oppongono alla concretizzazione dell’impianto. Vi terremo aggiornati con lo stesso impegno profuso verso l’idea di costruzione della famosa fonderia in Riardo. Non basta garantire posti di lavoro se non si provvede prima alla salvaguardia e alla sicurezza della persona e del mondo che la circonda.
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