lunedì 22 agosto 2011

IL SASSOLINO DELLA REGINA - ANNO 2 NUM.1

Cari sassolini, negli ultimi anni avrete sicuramente sentito spesso la parola “federalismo” ma, come spesso accade in Italia, citiamo parole delle quali non sappiamo definizione ed origine …
Partiamo da una considerazione: nel mondo non si è mai verificato che uno Stato unitario divenisse federale. Quelli esistenti: Stati Uniti d’America, Svizzera, Germania, ecc., nacquero già con questa caratteristica. Insomma, il federalismo è diventato la panacea di tutti i mali della nostra repubblica: politici, sociali, economici, culturali ecc., così come il lombardo Carlo Cattaneo è stato spesso citato per essere stato il primo a propugnare la nascita di un’Italia federale, sull’esempio elvetico insomma. Ma anche nel ricordare Cattaneo, la Lega e tanti altri travisano completamente la storia. Cattaneo si considerò per tutta la vita prima di tutto un lombardo, leale suddito dell’impero austriaco, fautore della trasformazione dello Stato asburgico in una specie di “Commonwealth” plurinazionale al cui interno potessero trovare “voce” anche i territori italiani. Uomo colto, bocciò lo Stato unitario sabaudo, ma rifiutò anche il modello repubblicano di Mazzini, ed il governo dittatoriale di Garibaldi. Quindi farne uno dei “padri” del Risorgimento è totalmente sbagliato! Pochi invece amano ricordare coloro i quali, in tempi recenti, si batterono in primis per un’Europa unita e non burocrate, un’Europa dei popoli e non di finanzieri e banchieri, un’Europa non con un asse franco-tedesco. Ci riferiamo, ad esempio, ad Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ecc.
Personalmente non ho mai creduto in un’Europa unita né tantomeno nel federalismo. Le autonomie amministrative esistevano già in passato fin dalla nascita del Regno d’Italia nel 1861 ed in seguito sarebbe bastato che si fosse attuato una “buona politica” dal centro alla periferia per non agognare questo “federalismo”. Durante i governi della Sinistra ci fu la modifica del Titolo V della Costituzione sulla ripartizione delle competenze impositive tra il centro e la periferia; poi con i governi di Destra e sotto la “stimolazione” leghista si sta andando verso un federalismo fiscale, né equo né solidale. Lo sanno i cittadini che dal 2012 entrerà in vigore l’Imposta Municipale Unica (IMU) che assorbirà tutte le varie gabelle comunali, poi ci sarà l’aumento delle addizionali comunali e regionali, ossia la quota dell’Irpef che Roma concede alle amministrazioni locali per finanziare progetti e pagare la macchina burocratica. Alla luce della crisi economica-finanziaria mondiale ma soprattutto per l’incapacità della classe politica italiana ad autoregolamentarsi e fare il proprio dovere negli ultimi 30 anni, l’Italia ha uno dei più grossi debiti pubblici del globo, unitamente ad una scarsissima crescita interna e sfiducia sui mercati. Bastava governare e non rubare, impegnarsi per il bene pubblico, evitare eccessi di “casta”, purtroppo non è stato così. Fino a quando i nostri giovani avranno un piatto di minestra sulla tavole non avremo le piazze in rivolta, ma non saprei dirvi fino a quando questo piatto ci sarà ….
Buon appetito “sassolini” dal vostro Giuseppe Polito.
Ah, dimenticavo il consiglio di lettura di questo mese: un bel cruciverba per tenere allenata la vostra mente. Arrivederci a settembre!

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