mercoledì 13 marzo 2013

PER MANDARE VIA BERLUSCONI DAL PARLAMENTO

Esiste una bella legge, la n°361 del lontano 1957, che stabilisce le regole per l’incandidabilità e che riguarda il conflitto di interessi. Ed è dal lontano 1994 che questa legge, tra la negligenza del centro-destra e la complicità del centro-sinistra, non viene applicata. Leggendone il testo, si capisce subito a chi si riferisce, Silvio Berlusconi, che, nonostante vari ricorsi nel 1994 e nel 1996, da ben 5 legislature riesce a farla franca. In particolare a renderlo “candidabile” sarebbe l’interpretazione faziosa dell’articolo  10 comma 1 di questa legge, in cui è scritto che sono considerati ineleggibili “coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di
imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica”. Quando nel 1996 un comitato cittadino fece ricorso, la Giunta delle elezioni alla Camera, l’organo competente, rispose che l’inciso “in proprio” doveva intendersi “in nome proprio” e quindi non applicabile all’on. Berlusconi, in quanto non era titolare di concessioni televisive in nome proprio. Visto che tra qualche giorno le giunte per le elezioni della camera e del senato dovranno decidere sull’ineleggibilità degli eletti,  MicroMega ha lanciato  un’ appello on line a favore della sua non eleggibilità, a cui possono accedere tutti i cittadini. Tengo a precisare che la n°361 del 1957 oltre a Berlusconi, che ovviamente è la personalità coinvolta più illustre, deve essere allargata a tutti i parlamentari che rientrano in questa categoria. Di seguito viene allegato il link della raccolta firme, che potrete consultare e, volendo, firmare. Nella prima settimana sono state raggiunte già 160 mila firme.

http://temi.repubblica.it/micromega-appello/?action=vediappello&idappello=391292

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