Al Sud governare è difficile, complicato, rischioso. La scelta del sindaco in un comune del Sud determina l’equilibrio del nostro paese più che un Consiglio dei ministri. Coscienza pulita, schiena dritta. Prima di lui, nel nostro comune, la disciplina non esisteva, esistevano diritti, ma nessun dovere. La sua elezione portò a condividere questa scelta con i cittadini, renderli partecipi dei problemi e della possibilità di risolverli insieme è tutt’altro che imporre, vietare, minacciare. E’ grazie a questo impegno costante che nascono risultati eclatanti. Cosa vuole il cittadino dal suo amministratore? Poche cose: lo sviluppo del territorio a costo zero (comprendendo che l’attuale crisi economica taglierà ulteriormente i fondi statali agli enti territoriali – n.d.a.), una buona amministrazione che non gravi sul cittadino, la manutenzione e lo sviluppo della viabilità, migliorare la raccolta dei rifiuti, rendendola moderna ed indipendente, recuperare i beni ambientali ed architettonici, retaggio e patrimonio della comunità, far pagare i tributi, evitando così provvedimenti che potrebbero bloccare il rilascio di licenze e permessi per qualsiasi tipo di attività commerciale e non solo, disciplinare ed armonizzare il traffico cittadino, con l’imposizione dei parcheggi a ticket, non sempre ben visti ed accettati, certo, ma che rendono, e tanto. Potenziare il decoro urbano e civile, vietando di buttare a terra cicche e mozziconi di sigarette, pena un’ammenda pecuniaria, per non parlare poi del controllo sui “bisogni” di cani e gatti, con altrettante multe ai proprietari che non osservano le normative vigenti. Tutti i cittadini devono avere uguaglianza davanti ai doveri e parità di diritti per tutti. Se vuoi capire se un uomo è leale devi toccarlo sui soldi, sugli interessi, chiedendo magari di cedere qualcosa di suo per il bene pubblico… Nella vita non vi è riconoscenza: la gente appena riceve il piacere richiesto, se ne dimentica. Ti lascia, ti segue fino a che non hai esaudito il suo desiderio. Poi, se quella stessa persona subito dopo la tocchi negli interessi diventa il tuo peggior nemico. L’amministratore locale non deve essere un politico di “carriera”, bensì un servitore della politica, cioè essere al servizio del cittadino: ascoltarlo, rispondergli direttamente, essere presente sul territorio, farsi vedere, ascoltare, risolvere le tante piccole difficoltà di ogni giorno. Promuovere lo sport e la cultura, ma anche commercio, agricoltura, artigianato, industria, attingendo dai fondi europei e valorizzare i giovani, nell’istruzione e nel mondo del lavoro”. Tutto questo e tante altre cose le potrete leggere nel “Il sindaco pescatore” – Storia di Angelo Vassallo – Mondadori Editore Euro 17,00. In queste settimane nelle quali si sente tanto parlare di elezioni, a livello centrale e locale, il prossimo anno saremo chiamati alle urne per le elezioni comunali, sarebbe opportuno a chi volesse presentarsi, di leggere questo libro, non fosse altro perché colui che incarnava tutto questo che ho appena descritto, Angelo Vassallo, appunto, sindaco di Pollica, è stato assassinato il 5 settembre 2010 ed i colpevoli sono ancora impuniti! Per la verità molte delle cose che il povero Vassallo, socialista di vecchio stampo, cercò di attuare, riuscendovi, ma anche il suo “approccio” alla politica, sono alla base della “missione” di un politico, come ebbi modo di evidenziare già nel lontano 1994, nel mio “Un cuore nuovo per la politica pietramelarese”, onde spronare la classe politica locale e nazionale, alla caduta della cosiddetta “prima repubblica”, a guidare un vero rinnovamento di uomini ed idee. Questo mese quindi, consiglio “caldamente” ai politici “nostrani” di ieri, oggi e domani ed a quanti volessero impegnare politicamente, di leggere prima questo bel libro e poi decidere… Cari sassolini, ringrazio della stima ed amicizia quanti, fermandomi per strada, si complimentano per queste poche righe che mensilmente tentano solo di favorire la lettura e la crescita civile e morale della nostra Pietramelara.
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